La propaganda della tv russa che dice che l’affondamento del Moskva è un “casus belli”

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Come se tutto quello che è stato fatto fino a questo momento non fosse esistito

È incredibile come la narrazione nella televisione di stato russa di quanto sta accadendo in Ucraina sia distorta fino all’inverosimile. Nel corso di una trasmissione sul primo canale pubblico russo, si arriva a parlare del caso dell’incrociatore russo Moskva, colpito e reso praticamente inutilizzabile al largo delle coste di Odessa. Si tratta sicuramente di una operazione molto importante, che complica e non poco i piani russi di una invasione via mare della città portuale. In quanto tale, dal 24 febbraio scorso, l’azione fa parte di un insieme di offensive e controffensive che ha coinvolto lo scontro aperto tra l’esercito russo e la difesa ucraina. Secondo gli opinionisti della televisione di stato russo, tuttavia, l’affondamento dell’incrociatore sarebbe il vero casus belli, il motivo che dovrebbe spingere l’esercito russo a utilizzare la mano pesante nei confronti di Kiev e delle altre città ucraine. Insomma, si sta raccontando che, fino a questo momento, quello che è successo su tutto il territorio dell’Ucraina non sarebbe – di fatto – esistito.



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Il casus belli per la televisione russa è l’affondamento del Moskva

Diversi giornalisti che stanno svolgendo il ruolo di osservatori dei mass media russi hanno segnalato questo surreale segmento del primo canale della televisione pubblica russa. La notizia viene introdotta dalla speaker come «un importante annuncio che arriva dal ministro della Difesa russo a proposito del destino dell’incrociatore Moskva». Si parla dell’esplosione che lo ha investito e si dà spazio ai commentatori per inserire questa notizia nel suo contesto. «Se questa cosa dovesse essere confermata – dice un ospite in studio – e se questo dovesse rappresentare un attacco contro il nostro territorio, allora sarebbe un casus belli, un assoluto motivo di guerra, senza dubbio».



Si arriva, insomma, al paradosso di non prendere in considerazioni le immagini che stanno arrivando da Kiev e dalle altre città dell’Ucraina a partire dalla notte del 24 febbraio, di far finta che i bombardamenti, le devastazioni, quello che è successo a Mariupol, a Chernihiv, non ultimo quello che si è visto a Bucha, non siano mai esistiti. E si riporta all’incendio sull’incrociatore Moskva il possibile motivo per iniziare una vera e propria guerra – e non più una semplice “operazione speciale”, così come è stata definita fino a questo momento da tutti gli organi di stampa russi – contro l’Ucraina e, addirittura, nei confronti del resto della comunità internazionale.

Insomma, un cortocircuito informativo, reso possibile anche dalle restrizioni decise dall’autorità garante delle comunicazioni russa nei confronti di organi di stampa non allineati e piattaforme informative occidentali (da Facebook a Twitter, passando per Instagram e per le restrizioni imposte a Google – con la sola, parziale eccezione di YouTube). Questo è quello a cui i cittadini russi stanno assistendo accendendo la propria televisione e cercando di ottenere informazioni su quanto sta accadendo in Ucraina. Impossibile, con questa disinformazione, avere un quadro chiaro del momento storico che i cittadini russi stanno vivendo.