Caso Siri, i Nicastri confermano: «Arata gli promise un regalo da 30mila euro»

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Dovrebbero confermarlo anche in caso di incidente probatorio

Dovrebbero ribadirlo anche in sede di incidente probatorio. Il caso Siri si arricchisce di un’altra testimonianza che, adesso, potrebbe risultare decisiva. Sia Vito Nicastri, sia il figlio Manlio avrebbero confermato, in due momenti diversi e dopo aver ascoltato l’intercettazione ambientale, che Paolo Arata aveva promesso all’ex sottosegretario leghista Armando Siri «un regalo da 30mila euro» se fosse passato l’emendamento sull’eolico che gli era stato chiesto.



Caso Siri, le rivelazioni di Nicastri

Stando alle dichiarazioni che nei giorni scorsi sono state rese dai due Nicastri (l’8 luglio il procuratore di Roma Paolo Ielo e il sostituto Palazzi sono andati a Palermo per sentire Vito), al momento dell’intercettazione era presente proprio Manlio che ha ricordato di aver ascoltato quella frase. Poi, il trasferimento di denaro non si concretizzò, dal momento che l’emendamento in questione non era mai passato.

«All’epoca stavo in carcere, era mio figlio che parlava con Arata. E mio figlio mi ha detto che Arata avrebbe fatto un regalo a Siri se l’emendamento fosse passato. Un regalo che ritengo fosse quantificabile in 30 mila euro. Arata non disdegnava di pagare. Come anche io» – sarebbero queste le parole del re dell’eolico, collante con il mondo dei clan, Vito Nicastri.



Caso Siri, l’incidente probatorio per cristallizzare le prove

A breve ci dovrebbe essere l’incidente probatorio: con quella che sembra l’intenzione dei Nicastri di parlare e di confermare le tesi della procura, si potrebbero stabilire definitivamente quali e quante sono le prove. E se tutto ciò fosse confermato, la situazione giudiziaria di Armando Siri si farebbe piuttosto complessa. E potrebbe ulteriormente infliggere un nuovo colpo alla stabilità del governo. Armando Siri, pur non mantenendo più il ruolo da sottosegretario, continua a prendere parte attivamente alla vita della Lega e del suo gruppo parlamentare: il 15 luglio, nel giorno dell’incontro con i sindacati al Viminale, era accanto a Matteo Salvini per illustrare alle parti sociali la flat tax.

FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI