C’è anche Casapound nelle proteste contro i rom a Torre Maura

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Il partito della tartaruga ha documentato tutto con le dirette su Facebook

I roghi ai cassonetti e alle auto, lo sfregio al pane, gli insulti razzisti. A Torre Maura, il quartiere è in agitazione totale per l’arrivo di circa 70 rom da trasferire in una struttura di accoglienza, vincitrice di un bando europeo, in via dei Codirossoni. Accanto alla gente del quartiere c’è anche Casapound rappresentata da alcuni esponenti di spicco del movimento della tartaruga. Ieri, nel corso della giornata, hanno documentato le proteste con due lunghe dirette Facebook.



Casapound Torre Maura, la diretta Facebook

Nella prima, il coordinatore Mauro Antonini si è recato sul posto per spiegare ai followers del movimento sui social network cos’è che stava realmente succedendo: «Siamo in diretta da Torre Maura: questa è la situazione che si è venuta a creare in questa ex clinica che fa da centro di accoglienza. Da quello che abbiamo appreso stanno facendo una sostituzione parecchio bizzarra: da immigrati africani e probabilmente clandestini, a decine forse centinaia di rom che provengono da uno dei campi più famosi della Capitale».



Le persone di Torre Maura hanno superato Casapound

«Stanno facendo davvero l’all-in – ha continuato Antonini in un secondo punto della diretta Facebook – e sto vedendo persone qui a Torre Maura che non penso si vadano a mettere con i piedi sotto al tavolo per aspettare: hanno fatto una scelta di grande coraggio e io voglio segnalarla al sindaco Virginia Raggi e a tutti gli altri suoi collaboratori. Questa volta non potranno scaricare le colpe sui ‘cattivoni dei gruppi extraparlamentari’. È la gente che protesta».

In un secondo video Casapound mostra anche le ‘barricate’ alzate dai cittadini contro l’arrivo dei rom che saranno ospitati nel centro di accoglienza. Le forze di estrema destra, tuttavia, come riportato dallo stesso Antonini, non hanno organizzato la protesta. Si sono ritrovati nel mezzo di una rivolta popolare che arrivava direttamente dalle persone del quartiere. Sintomo evidente che azioni e ideali, che prima erano soltanto questi movimenti a portare avanti, adesso si sono radicati nel comune sentire dei cittadini. Che assumono toni e atteggiamenti propri degli estremisti di destra senza, probabilmente, nemmeno accorgersene.