“Mio figlio resta a casa” – Tranquilli, nessuno verrà a prelevare i vostri figli

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La bufala del momento, condivisa da migliaia di persone, addirittura da alcuni insegnanti.

L’imminente avvio del nuovo anno scolastico si annuncia pregno di ostacoli, difficoltà tecniche, sanitarie, logistiche e di preoccupazioni in generale. Oltre a tutti i problemi che possiamo immaginare, il timore è che a complicare le cose ci si mettano pure alcuni genitori, soggiogati dalle numerose fake news che circolano in rete. Essere preoccupati e apprensivi verso i propri figli è qualcosa di assolutamente normale, ma in questo momento delicato c’è il rischio di cadere nella trappola dei bufalari di professione, magari in perfetta buona fede. Eccovi lo screen e il testo di un post che sta letteralmente spopolando sul web, condiviso da migliaia di persone, talvolta anche da insegnanti (sigh).



MIO FIGLIO RESTA A CASA Dal 24 settembre io nn autorizzo nessun personale della scuola o chi che sia, ad isolare o prelevare i miei figli se dovessero presentare improvvisamente qualche linea di febbre…. Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo…. Se tutto vero ,non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento…. Fino alla maggiore età io genitore sono unico tutore dei miei figlii…. Modificate queste direttive o i figli me li tengo a casa.. Copiate e incollate fermiamo questa direttiva.

Perché è stupido condividere questo post?

Condividere un post sul proprio profilo social, magari pure sgrammaticato e con le faccine arrabbiate, non ha alcun valore giuridico. Anche un perfetto analfabeta in Diritto (come chi vi scrive) dovrebbe facilmente intuirlo. Questo vale per questo post nello specifico, come per tutte le altre catene simili che da anni siamo abituati a vedere scorrere nelle nostre home. Qualcuno sostiene che, affinché certi post abbiano valore, non vadano condivisi ma copiati e incollati. No, non cambia nulla.



Qual è l’origine di questa bufala?

Come riportato da Bufale.net, la bufala nasce da una presunta normativa che circolava in rete, relativa alle disposizioni nel caso in cui un alunno manifestasse sintomi riconducibili al Covid. Diciamo “presunta” perché, come riportato da Bufale.net, era scritta in modo sgrammaticato, per cui il sospetto è che si trattasse a sua volta di una bufala.



Nel testo ufficiale del Protocollo d’intesa per l’avvio dell’anno scolastico, pubblicato nel sito del Ministero dell’istruzione possiamo trovare le corrette disposizioni relative alla gestione di una persona sintomatica all’interno dell’istituto scolastico:

“Nel caso in cui una persona presente nella scuola sviluppi febbre e/o sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria contenute nel Documento tecnico, aggiornamento del 22 giugno u.s., alla sezione “Misure di controllo territoriale” che, in coerenza con quanto già individuato nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020 (punto 11 – Gestione di una persona sintomatica in azienda), ha individuato la procedura da adottare nel contesto scolastico. Si riporta di seguito la disposizione: “Misure di controllo territoriale – In caso di Ministero dell’Istruzione.” 10 comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto.

Nessun complotto, nessun “rapimento”. Se vostro figlio dovesse malauguratamente manifestare dei sintomi, verrete tempestivamente avvisati e farà ritorno a casa quanto prima.