Il boss di Cosa Nostra intercettato in carcere parlava della possibile uccisione di un giornalista scomodo, Paolo Borrometi. È quanto emerge oggi dall’ordinanza di un’operazione che ha portato all’arresto di quattro persone, e che riporta l’intercettazione di un dialogo tra un capomafia della provincia di Siracusa e un altro esponente di spicco dell’organizzazione criminale. A parlare è il boss Salvatore Giuliano, rivolgendosi a Giuseppe Vizzini.
«Fallo ammazzare, ma che c… ci interessa», dice nell’intercettazione Giuliano (come riportato dall’agenzia di stampa Agi). L’ordine di uccidere riguardava il direttore del sito d’inchiesta La Spia e collaboratore dell’Agi Borrometi. Vizzini compare i destinatari del provvedimento di oggi per una serie di attentati: «Giuseppe Vizzini – si legge nel documento – ingiuriava il giornalista d’inchiesta Borrometi e Giuliano consigliava di farlo ammazzare». «Su lurdu», diceva Vizzini. E Giuliano: «Lo so, ma questo perché non si ammazza, ma fallo ammazzare».
Il dialogo tra boss e mafioso intercettato dalle forze della polizia risale al mese di gennaio scorso. Un mese dopo, il 20 febbraio – come nota il magistrato – Vizzini «commentava con i figli le parole di Giuliano il quale, forte dei suoi legami con i Cappello di Catania, per eliminare lo scomodo giornalista stava per organizzare un’eclatante azione omicidiaria».
Vizzini (come riportato da Repubblica Palermo) affermava: «Succederà l’inferno. Mattanza per tutti e se ne vanno. Scendono una decina, una cinquina, cinque, sei catanesi, macchine rubate, una casa in campagna, uno qua, uno qua… la sera appena si fanno trovare, escono… dobbiamo colpire a quello. Bum, a terra! Devi colpire a questo, bum, a terra! E qua c’è un iocufocu! Come c’era negli anni 90, in cui non si poteva camminare neanche a piedi… Ogni tanto un murticeddu vedi che serve, c’è bisogno, così si darebbero una calmata tutti gli sbarbatelli, tutti i mafiosi, malati di mafia!…».
Dopo la pubblicazione delle intercettazioni con le minacce a Borrometi, ha espresso la sua solidarietà al giornalista il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. In un messaggio su Twitter ha scritto: «La mia solidarietà a Paolo Borrometi, minacciato dalla Mafia. I giornalisti come lui, che rischiano la vita per raccontare la verità, non siano lasciati soli dallo Stato».
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: ANSA / ANGELO CARCONI)