Brescello, Bertinotti e il vescovo Zuppi nella riedizione per millennials di Peppone e don Camillo

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L'ex leader di Rifondazione Comunista e il prelato si sono incontrati nel teatro di Busseto

Come glielo spieghi ai millennials il fenomeno Peppone e don Camillo, fortunato sceneggiato televisivo ispirato al ciclo di racconti di Giovannino Guareschi? A Brescello ci provano e organizzano una sorta di riedizione in salsa moderna di un’opera fondamentale della cultura nazionalpopolare del nostro Paese. Protagonista l’inedito tandem Bertinotti-Zuppi, il primo ex presidente della Camera e leader di Rifondazione Comunista, il secondo vescovo di Bologna.



Bertinotti-Zuppi: l’incontro sulle orme di Peppone e don Camillo

Le due anime, rappresentanti di quelle che una volta venivano definite le «due chiese» (il Partito Comunista e, appunto, la chiesa cattolica), si sono confrontate all’interno del teatro Verdi di Busseto, dopo un viaggio nella Bassa, nei luoghi che hanno ispirato proprio Guareschi per la stesura della saga di Peppone e don Camillo.

L’evento è stato organizzato dalla diocesi di Bologna e ha puntato a far dialogare le due anime così distanti eppure così accomunate, ultimamente, da alcuni valori. Il tutto per proporre un terreno di dibattito nuovo anche alle generazioni del 2000, che sembrano essere un qualcosa di completamente altro rispetto ai meccanismi della politica.



L’incontro a Busseto tra Bertinotti-Zuppi

Bertinotti ha riconosciuto alla Chiesa il tributo delle armi che si concede a uno storico avversario, affermando che i cattolici sono stati molto più bravi dei comunisti: «La Chiesa non ha abbandonato il suo popolo – ha affermato Bertinotti -, mentre la sinistra lo ha fatto. Se si abbandonano le idealità, la passione e il rapporto con il popolo, la politica si riduce a una meschina lotta per il potere». Su una cosa, però, Bertinotti e il vescovo Zuppi sono d’accordo: la negatività del populismo inteso nell’accezione di oggi: «La politica si liberi dalla convenienza – dicono in coro – e pensi al bene comune».

Il drappo sul loro tavolo è rosso. Ma il colore viene visto in maniera sempre più sbiadita. Dai tempi delle barricate tra quei due mondi così distanti eppure dialoganti, le cose sono cambiate profondamente. Don Camillo e Peppone, oggi, farebbero fronte comune.



[FOTO dall’account Facebook 12Porte]