In pieno fermento per la costruzione del governo Conte c’è un curioso retroscena su Il Messaggero. Marco Ajello racconta l’incontro tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il presidente incaricato Giuseppe Conte.
L’ex presidente del Consiglio ha avuto un piccolo infortunio prima del fatidico momento.
Ma ecco che arriva Berlusconi. La prima cosa che gli dice è questa: «Ma lo sa che per venire da lei mi sono ferito? Ho sbattuto con il naso sulla porta dell’ascensore, mi hanno portato all’infermeria della Camera dove sono stato tamponato ma sarei venuto a conoscerla anche dissanguato». Berlusconi lo ascolta, poi dirà di lui: «Ho avuto una buona impressione. Magari quei pazzi dei grillini fossero tutti come lui!». Il quale, antropologicamente, non è lontano dai forzisti. Se Silvio lo avesse sottoposto a un casting lo avrebbe assunto al volo (anche per la sua eleganza di sartoria e per la rasatura perfetta) e comunque Conte tramite l’avvocato Alpa era in contatto – pugliesi, avvocati – con il compianto Donato Bruno parlamentare fidatissimo di Berlusconi e queste cose aiutano. Come la vicinanza di Conte a quel milieu romano di professionisti, definibile come lettiano e situabile tra il circolo Canottieri e l’ Aniene.
(Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi al suo arrivo alla Camera dei Deputati in occasione delle consultazioni del presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte, Roma 24 maggio 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI)