Sono stati giorni di paura e timori per Beppe Signori e i suoi familiari. L’ex calciatore di Lazio e Bologna (tra le altre) e attaccante della Nazionale vice-Campione del Mondo nel 1994 ,è stato ricoverato all’ospedale Sant’Orsola di Bologna dopo aver accusato gravi problemi respiratori. I medici del nosocomio emiliano lo hanno salvato da un’embolia polmonare che lo stava colpendo e che lo ha obbligato a rimanere in terapia intensiva per cinque giorni. Ora il 50enne (compirà 52 anni il prossimo 17 febbraio) sta meglio, ma le sue condizioni continueranno a essere monitorate nei prossimi giorni.
«Mi ritengo fortunato per come è andata e perché mi sono trovato al Sant’Orsola – ha raccontato Beppe Signori a Il Resto del Carlino -, dove tutti sono stati eccezionali, mostrando grande professionalità. Mi sentivo la tachicardia e poi ero affaticato, non stavo bene: da sportivo ho capito che c’era qualcosa che non andava, soprattutto perché non ho mai avuto problemi». Da lì il ricovero presso l’ospedale bolognese e la tac che ha evidenziato l’embolia polmonare in corso.
Nessuna avvisaglia, come capita spesso in questi casi. «È stato un fulmine a ciel sereno e anche in famiglia si sono preoccupati – ha spiegato Beppe Signori -. Ma il peggio è passato, anche se farò altri controlli ed esami. Comunque, sono stato assistito benissimo e per questo quando sono tornato a casa ho voluto ringraziare tutti con il post».
L’ex calciatore della Lazio (107 gol in 152 partite) e del Bologna (67 reti in 143 apparizioni) dà la colpa a un periodo stressante, al vizio del fumo e all’aumento del suo peso: «Appena uscito dall’ospedale ho provato ad accendere una sigaretta, ma subito ho sentito un po’ di tachicardia e quindi, dopo questa prova, posso dire che ho smesso di fumare».
Il medico che lo ha preso in cura all’ospedale Sant’Orsola di Bologna è un suo grande amico e ha spiegato a Il resto del Carlino quali possano essere state le cause che hanno scatenato l’embolia polmonare: «Era affaticato, faceva fatica a respirare e aveva dolore al torace – spiega il professor Mario Lima, direttore della Chirurgia pediatrica, il primo medico a cui si è rivolto Signori -. Una patologia causata dallo stress? Direi che le persone al centro di vicissitudini giudiziarie, e che non sono abituate a queste vicende, ne possono risentire più di altre». Beppe Signori, infatti, è finito a processo per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva nel 2011.
(foto di copertina: Archivio Ansa)