Ormai è una sorta di evergreen. Un’azienda «si lamenta» di non trovare dipendenti, un giornale – in questo caso Il Gazzettino di Padova – pubblica la notizia, il giorno dopo arrivano a pioggia curriculum per la posizione richiesta. Succede ancora, in provincia di Padova. E come al solito c’è gente che punta il dito contro i giovani italiani che – «pur di non sporcarsi le mani», direbbe qualcuno – non sono disposti ad accettare incarichi di lavoro che non rispecchiano le loro ambizioni.
Questa volta, un’azienda di Curtarolo sarebbe disposta a mettere sul piatto dei salari compresi tra i 1500 e i 2500 euro al mese. Il tutto per una posizione di ingegnere meccanico progettista e per due periti meccanici. Contattato dalla redazione de Il Gazzettino di Padova, il titolare dell’azienda ha affermato: «Offriamo queste posizioni di lavoro da sei mesi. Abbiamo incaricato tre agenzie che ricercano personale, ma non c’è niente da fare. Troviamo operai che vanno bene per manovalanza e logistica, ma facciamo fatica a trovare personale più specializzato e qualificato».
Dunque, non si tratta di una generica offerta di lavoro, ma ha nel mirino una qualifica specifica. In più, il titolare dell’azienda ha affermato: «Nelle ultime settimane ci sono arrivate una cinquantina di candidature: quasi tutte dal centro-sud, nessuna dal Padovano. Ci piacerebbe assumere ragazzi della zona, ma non è facile». Insomma, perché le candidature provenienti dalle regioni dell’Italia meridionale non dovrebbero essere considerate al pari di quelle provenienti dalla provincia di Padova?
Eppure, il titolo dell’articolo proposto all’attenzione dei lettori è «Cercano dipendenti, offrono stipendi fino a 2.500 euro ma non ne trovano». Un sottinteso sapiente che punta ad attirare l’attenzione su un problema che, molto probabilmente, è di portata senz’altro inferiore rispetto a come viene presentato. Qualche giorno fa, un’altra azienda del Padovano aveva denunciato – sempre attraverso Il Gazzettino di Padova – il medesimo «disagio». Il dubbio, a questo punto, sorge spontaneo: ma non è che queste notizie siano in realtà annunci di lavoro mascherati che sfruttano la popolarità dei media per raggiungere un numero di persone più ampio?