L’audio di Mattia, il paziente uno di Codogno: «Ho ricominciato a fare la cosa più bella, respirare»

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Ha chiesto privacy per sé e per la sua famiglia

Mattia, dopo 18 giorni di terapia intensiva, ha lanciato un messaggio di speranza per tutti i cittadini italiani che in questo momento stanno combattendo una vera e propria battaglia contro il coronavirus. Il paziente uno, quello che ha avuto per diversi giorni i riflettori puntati su di lui per aver contratto una malattia che in Italia veniva percepita ancora come un qualcosa di relegato alla Cina, ha lasciato un audio trasmesso in esclusiva dalla regione Lombardia nel corso della conferenza stampa.



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Audio paziente uno, le parole di Mattia da Codogno

«Da questa mia esperienza le persone devono capire che è importante stare in casa, la prevenzione è indispensabile per non diffondere il virus, anche a costo di allontanarsi dagli amici e dai propri cari; non sappiamo chi può essere contagioso – ha detto Mattia -. Io sono stato fortunato perché sono stato curato: i medici mi hanno detto del mio percorso e mi hanno raccontato della terapia intensiva. Ma al momento ci sono persone che possono anche non essere curate a causa dell’assenza di medici e di posti disponibili negli ospedali».



Mattia di Codogno, poi, ha voluto ringraziare i medici che lo hanno seguito e che hanno permesso il suo ritorno alla respirazione autonoma: «Dopo i 18 giorni in terapia intensiva – ha detto – sono tornato a fare la cosa più bella del mondo: respirare. Ora, chiedo il rispetto di tutti per la privacy mia e della mia famiglia».