I siti che combattono la disinformazione sono bersaglio di attacchi hacker?

Categorie: Cyber security

La riflessione insieme a Paula Gori, Segretario Generale di EDMO: il portale dell'European Digital Media Observatory è stato colpito da un attacco nei giorni scorsi

Visto che la guerra in Ucraina opera su altri due fronti non tradizionali (anche nel cyberspazio e nell’ecosistema mediatico), è opportuno porsi una domanda: i siti e i progetti che si occupano di lotta alla disinformazione possono essere degli obiettivi sensibili per attacchi hacker? E di che tipologia può essere la matrice di questi ultimi? La pulce nell’orecchio arriva da due episodi che si sono verificati nei giorni scorsi: attraverso un articolo pubblicato sulla propria testata online il 26 febbraio, Open (un suo team fa parte dei fact-checkers indipendenti di cui si serve Facebook in Italia per contrastare la disinformazione sulla piattaforma social) ha spiegato di essere stato vittima di attacchi hacker; nelle ultime settimane a essere vittima di un attacco hacker, invece, è stato il portale di EDMO, l’European Digital Media Observatory che, da qualche giorno, aveva iniziato a coprire in maniera sistematica e dedicata la disinformazione che ruota intorno al conflitto in Ucraina. Sono casi molto vicini alla realtà italiana, ma si possono registrare anche esempi simili a livello internazionale. Sebbene non sia dimostrabile sulla base di dati di fatto, c’è una domanda che aleggia: esiste un collegamento tra gli attacchi hacker e l’attività di contrasto alle fake news sulla guerra in Ucraina?



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Attacco hacker a EDMO, le parole del segretario generale Paula Gori

«Non è possibile dare dettagli specifici sull’attacco che abbiamo subito. È una scelta che abbiamo fatto per evitare di condividere delle informazioni preziose che potrebbero essere utilizzate dai responsabili – ci spiega Paula Gori, segretario generale di EDMO -. La piattaforma centrale di EDMO è stata attaccata, è andata giù lo scorso martedì 15 marzo, nel tardo pomeriggio. Posso confermare, tuttavia, che l’attacco c’è stato e che questo è avvenuto qualche giorno dopo l’annuncio di una task-force dedicata a contrastare la disinformazione sul conflitto in Ucraina».



Difficile risalire ai responsabili dell’azione dell’oscuramento del sito, così come è difficile dire quale fosse il reale obiettivo dell’attacco: «Non sappiamo se la sezione del sito, che aggiorniamo due volte al giorno con articoli che contrastano la disinformazione sul conflitto in Ucraina, fosse il vero obiettivo degli hacker. Non possiamo fare collegamenti senza prove: stiamo parlando di circostanze. È importante specificare anche che gli altri hub nazionali – se si fa eccezione per uno direttamente collegato alla piattaforma centrale – non hanno avuto problemi in concomitanza con l’attacco hacker a EDMO».

Paula Gori ha comunque fatto una riflessione più ampia: «La disinformazione è una parte di questa guerra – dice ai microfoni di Giornalettismo – e sicuramente c’è attenzione rispetto al lavoro che facciamo. Con tutte le opportune considerazioni del caso, possiamo dire che siamo esposti. Noi, comunque, andremo avanti e svolgeremo il nostro lavoro come sempre fatto fino a questo momento. EDMO suggerisce, in presenza di problemi, di contattare subito gli esperti di sicurezza informatica e, in generale, di proteggere sia i vostri sistemi, sia la riservatezza delle vostre fonti».