Gori e la foto degli assembramenti in città alta a Bergamo: «Rischiamo di ritrovarci nei pasticci»

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L'immagine mostra una Corsarola piena di gente senza mascherine

Il 18 maggio, come già abbondantemente sottolineato negli ultimi giorni e con la firma del dpcm del presidente del Consiglio arrivata nella giornata di ieri, tornano a riaprire le attività commerciali. Si entra davvero nel vivo della fase 2. Tuttavia, nel pomeriggio di ieri ci sono state molte polemiche per una foto di assembramenti Bergamo. Nella Città Alta, lungo via Bartolomeo Colleoni – conosciuta da tutti come la Corsarola -, ci sono state tantissime persone che si sono radunate, alcune in prossimità di bar e gelaterie, con scarso senso di sicurezza: in pochi indossavano la mascherina e la strada stretta non consentiva il rispetto della distanza minima di sicurezza di un metro.



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Assembramenti Bergamo, la foto alla Corsarola



Una fotografia che in tanti hanno utilizzato per commentare la scarsa prudenza di una città che, pure, da questo coronavirus, ha imparato una lezione durissima sulle sue stesse spalle. Più che questa della Corsarola, infatti, la fotografia simbolo della città lombarda resterà sempre quella dei mezzi dell’esercito incolonnati per portare via i morti bergamaschi che, nella fase più acuta dell’epidemia di coronavirus, non potevano in alcun modo essere sepolti o cremati nella propria città natale.

Assembramenti Bergamo, la risposta del sindaco Giorgio Gori

La fotografia, la stessa, ha provocato diverse discussioni sui social network. Ora, è sempre opportuno ricordare che le immagini non documentano una tendenza, ma una situazione in un preciso momento. E molto dipende anche dalla prospettiva e dai mezzi tecnici impiegati da chi scatta la fotografia. Tuttavia, oltre alle discussioni sui social network, l’immagine ha fatto scattare l’allarme anche in casa di Giorgio Gori, il sindaco della città. Quest’ultimo ha affermato: «Ho visto persone in Città Alta molto vicine l’una all’altra e senza mascherina, la stessa cosa in piazza Pontida. Capisco che quando si va a fare l’aperitivo non si può bere o mangiare con addosso la mascherina. Ma si capisce quando uno è prudente e quando non lo si è. In quelle immagini non c’era prudenza: vi invito a stare molto attenti, perché altrimenti rischiamo di ritrovarci nei pasticci».

Il sindaco Giorgio Gori qualche ora prima si era complimentato con i cittadini: era andato a fare una lunga passeggiata e aveva visto delle persone molto disciplinate, che rispettavano le norme del distanziamento sociale. L’ennesima riprova, insomma, che non si possa fare di tutta l’erba un fascio. Tuttavia, sono i comportamenti dei singoli che in questa fase 2 possono fare la differenza. Per questo motivo è opportuno stigmatizzare con forza le imprudenze.