C’è sempre un modo migliore per perdere il proprio tempo. O per cercare di differenziarsi e finalmente essere vittime di una bella discriminazione con tutti i crismi.
Vorrei iniziare con un aneddoto. Per ragioni che non vi sto a spiegare avevo preso a frequentare un forum di gente che faceva ghiotto uso di psicofarmaci e condivideva in rete le proprie esperienze psicotrope. Scopersi così che una delle peculiarità degli antidepressivi, oltre a farti passare la depressione, è quella di farti passare anche il desiderio sessuale. Molti utenti se ne lamentavano ed erano tutti alla ricerca del Sacro Graal, l’antidepressivo che, per dirla trivialmente, non ti fa venire il moscione. Ebbene, un tale sul
PERDITA DI TEMPO – Può sembrare un paradosso, ma pensateci bene. Quanta parte del vostro cervello è costantemente alle prese col problema di come infilarsi nelle mutande del proprio prossimo? Io direi, ad occhio e croce, un buon 90% se siete maschi. (La versione femminile invece potrebbe essere: quanta parte del vostro cervello è costantemente alle prese col problema di far sì che il vostro uomo non si infili nelle mutande del vostro prossimo o che il vostro prossimo non si infili nelle vostre mutande? Il risultato è esattamente lo stesso). Ebbene, pensate che bello sarebbe avere a disposizione *tutto* il vostro cervello. Sono sicuro che molti di voi liberati dalle pastoie del desiderio sessuale potrebbero prendersi una laurea in fisica nucleare in 6 settimane, fare il sudoku diabolico mentre compongono un canone inverso, affrescare la cappella sistina con la mano sinistra conversando in palindromi con Leonardo da Vinci. Che grande progresso sarebbe per l’umanità! Dopotutto occupiamo il 95% del nostro tempo a pensare ad una cosa che occupa, quando va bene, il 2% del nostro tempo, proprio come se trascorressimo intere giornate a immaginare la prossima volta che mangeremo ravioli al vapore.
COMUNITA’ E “DISCRIMINAZIONE” – Mentre ero assorto in queste poco torbide riflessioni mi sono imbattuto nel forum della comunità asessuali italiani, che ha confermato i miei peggiori sospetti: il sesso è una gran perdita di tempo! Non sapete cos’è l’asessualità? Ok, andiamo con ordine. Nel forum c’è una sezione che spiega che “un asessuale è una persona che non prova interesse per il sesso. Dunque, è asessuale chi non prova interesse sessuale. L’asessualità non è una malattia ma un’identità
LA CHIAREZZA PRIMA DI TUTTO – No no, aspetta un attimo, mi sono perso. Il sesso non ti fa schifo? E allora che ci stai a fare qui? Per sentirsi out e discriminato devi essere un tipo strambo, non è che basta che non ti faccia schifo qualcosa. Per dire, a me la cotoletta panata non mi fa schifo, pensa un po’, e potrei sicuramente farne a meno, ma non per questo porto la mia testimonianza su www.acotolettapanatici.org. Insomma, un po’ di impegno, di serietà, non ti piace il sesso, ok, e che problema c’è, ma almeno sii coerente! Non possiamo discriminare con convinzione gente che ama le mezze misure! Ti dovremmo percuotere a metà nei nostri raid asessuali, e questo non sarebbe buono, per mere esigenze di simmetria. Ora, intendiamoci, prima di andare avanti. So che tra due secoli l’asessualità verrà completamente sdoganata, e io farò la figura, che so, di Aristotele che scriveva che la schiavitù era buona e giusta e che
ORGOGLIO VERDIFUGO – E non sapete quante vessazioni dobbiamo subire noi che non mangiamo la verdura! E da dove le prendi le fibre, e le vitamine, guarda che prevengono il cancro, occhio che purificano… Ma a me fanno schifo e basta, sono così tremendamente verdi, e so di poterne fare a meno, anche in un mondo di luridi salutisti che ingollano centrifughe e si sollazzano con tristi insalatine. Scendo per questo in piazza a dimostrare il mio orgoglio verdifugo? Ma andiamo avanti, che il pregiudizio asessuale incombe e l’unico modo per combattere il pregiudizio è l’informazione.
TESTIMONIANZA – “Molti asessuali provano attrazione, ma non sentono l’esigenza di dimostrare sessualmente tale attrazione. Invece, si prova il desiderio di conoscere qualcuno, di essere vicino a questa persona nel modo più confacente. Gli asessuali che
ASESSO MATTO – Ci sono quindi anche asessuali bisessuali, o meglio asessuali bi-, per non rendere troppo palese la contraddizione. E cosa vuole fare un asessuale quando sta proprio bene con una persona del proprio o altrui sesso? Ci vuole giocare a dama? Ci vuole guardare un filmettino? Esiste la pornografia asessuale? Magari gente che sta tutto il tempo senza fare niente e fantastica di non fare niente con qualcun altro? Gli asessuali si eccitano guardando film non pornografici? Tante domande, andiamo a cercare le risposte. “Per alcune persone asessuali l’eccitazione è cosa frequente, ma non è associata al desidero di trovare uno o più partner sessuali. Alcuni si masturbano occasionalmente ma non provano alcun desiderio per una sessualità di coppia. Altri asessuali provano poca o nessuna eccitazione sessuale. Poiché il sesso non è oggetto di interesse, gli asessuali generalmente non vedono nella mancanza di eccitazione sessuale un problema da risolvere e concentrano le loro energie nell’apprezzare altri tipi di piacere ed eccitazione.” A parte il fatto che utilizzare il sottolineato su internet è mala educazione ma questo discorso fa più grinze del cxxo di Iva Zanicchi. Se l’eccitazione per alcuni asessuali è cosa frequente di che cosa stiamo parlando? Di gente che ha lo stimolo dell’appetito e non mangia? Di gente che si rifiuta di mangiare in compagnia? Di gente che si fa un tramezzino quando capita ma solo per necessità? (le domande retoriche devono essere sempre tre, fateci caso). E a cosa pensa un asessuale quando si masturba visto che non è interessato a una sessualità di coppia? A se stesso che si masturba? O a lui che gioca a dama con la figlia del custode? Mi fa poi ridere il “concentrano le loro energie nell’apprezzare altri tipi di piacere ed eccitazione” che fa il paio con la testimonianza dell’asessuale citato prima: “Secondo me in una coppia ci sono un’infinità di cose che si possono fare che sono molto meglio del sesso.”
C’E’ SEMPRE DI MEGLIO DA FARE – Insomma, il discorso che ne vie