Approvata la legittima difesa, ma 25 deputati del M5S non partecipano

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Mentre Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega applaudivano entusiasti, alcuni pentastellati "fichiani" hanno protestato non presentandosi

Approvata alla Camera la legge sulla legittima difesa con 373 voti a favore e 104 astenuti. Mentre Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono scoppiati in applausi scroscianti, pesa il silenzio dei 5 stelle: 25 deputati pentastellati non hanno partecipato al voto. 



Legittima Difesa approvata alla Camera, Luigi Di Maio aveva invocato la «fedeltà al contratto»

Che il Movimento 5 stelle non fosse entusiasta della legge sulla legittima difesa era già noto. Parte del tira e molla sulla data della votazione era dovuta anche a questo: i pentastellati non erano – e non sono ancora – compatti e uniti sul sostegno da dare al partito partner di governo. Alla fine i numeri sono arrivati, ma alcuni “ribelli” non hanno nascosto il loro dissenso. Basta guardare ai numeri nei tabulati del voto: 29 deputati del Movimento 5 stelle erano “in missione”, e quindi la loro assenza giustificata, 165 hanno invece votato a favore, allineandosi con le indicazioni date dal leader Luigi Di Maio. Dopo aver invocato il sostegno dei suoi, Di Maio questa mattina durante un’intervista rilasciata a Rtl aveva detto che «è sicuramente una legge della Lega», ammettendo poi che «non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel Movimento cinquestelle». La fedeltà però resta all’accordo firmato insieme a Matteo Salvini: la legge «è nel contratto e io sono leale al contratto» ha aggiunto Di Maio, pragmaticamente quindi «si porta avanti e si vota». Il vicepremier aveva anche aggiunto che «approvando questa legge si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi e questo non è il mio modello di paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell’ordine».

Passa la legittima difesa, ma 25 deputati M5S protestano silenziosamente non partecipando al voto

L’appello del loro leader è stato recepito dalla maggioranza dei pentastellati, ma pesa la decisione dei 25 che hanno deciso di non partecipare al voto. Una guerra silenziosa con il partito del Carroccio: la loro assenza è stata notata e sottolineata dai presenti in aula. In particolare, Giorgio  Mulè, deputato portavoce di Forza Italia, che su Twitter posta la foto dei banchi di governo vuoti. «Nessun esponente del governo dei 5 stelle è presente alla Camera» scrive nella didascalia Mulè «Non ci mettono la faccia, ci pensa il centrodestra a farlo!».  Buona parte dei “ribelli assenti” sarebbe parte della fronda del movimento vicina al Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Dal transatlantico si parlava già nel pomeriggio di “fichiani”, sottolineando la spaccatura che sembra diventare sempre più profonda all’interno del movimento 5 stelle.



La voce dei 5 stelle: «Gli italiani non vogliono armarsi»

In due giorni di dibattito, i pentastellati erano rimasti silenziosi. Oggi a parlare è stato Gianfranco Di Sarno che durante la dichiarazione di voto finale ha dichiarato che «gli italiani non hanno nessuna voglia di armarsi» sottolineando che «le persone devono essere tutelate dalle forze dell’ordine». «All’orizzonte – ha aggiuntoDi Sarno  – non c’è alcun far west: a fronte di un episodio violento o di un omicidio ci sarà sempre un’indagine di un magistrato. Difendersi sarà sempre legittimo a patto che sussistano tutti i presupposti a rendere legittima la difesa. Nessun automatismo, esattamente come accade oggi».

(credits immagine di copertina: twitter @giorgiomule)