L’accusa del figlio del primo ministro della Repubblica Ceca: «Mi ha fatto rapire per non testimoniare contro di lui»

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La «vacanza forzata» sarebbe stata orchestrata per impedire al ragazzo di testimoniare all'interno dell'inchiesta sul "nido della cicogna"

Andrej Babiš junior, il figlio trentacinquenne del primo ministro della Repubblica Ceca, ha accusato il padre di essere la mente dietro il suo rapimento, orchestrato per impedirgli di testimoniare in una grande inchiesta a carico del primo ministro. Babiš senior però ha negato tutte le accuse, aggiungendo che il figlio «non è mai stato rapito e soffre di malattie mentali».



Andrej Babis junior accusa il padre di averlo rapito in Crimea per non farlo testimoniare

L’accusa è stata lanciata dal sito Seznam, in un’intervista ad Andrej Babiš junior tenutasi in Svizzera dove vive insieme alla madre. Il giovane racconta di essere stato obbligato a «prendersi una vacanza forzata o essere spedito in una clinica mentale» per dieci giorni in Crimea. A trattenerlo con la forza nel suo paese d’origine sarebbero stati Dita Protopopova, psichiatra che lo aveva seguito a 17 anni e che ora lavora al Dipartimento della Salute del governo crimeano, e il marito. Secondo quanto riportato da Seznam, «da lì ha mandato una e-mail alla polizia per farsi aiutare a sfuggire al rapimento. La polizia ha però rinviato il caso senza parlare con il ragazzo».

Il “Nido della cicogna”

Una «vacanza forzata», la cui alternativa era un periodo in una clinica psichiatrica, le cui teppistiche coincidono con una massiccia inchiesta a carico del padre per appropriazione illegale di circa 2 milioni di euro di fondi europei. Nella maxi operazione fraudolenta sarebbero coinvolti anche i figli del primo ministro, tra cui il trentacinquenne . Le autorità stanno indagando da gennaio 2017 sulla costruzione del “Nido della Cicogna” un resort di lusso per la cui costruzione il premier ceco avrebbe ottenuto illecitamente dei fondi. Per ottenerli, Babiš avrebbe trasferito nel 2007 la proprietà del resort dal suo gruppo Agrofert ad una holding più piccola controllata dal figlio, dalla figlia e dal fratello. Il complesso sarebbe poi rientrato nella holding Agrofert, che comprende già 230 società che operano nei settori più disparati. In merito all’indagine, il premier Andrej Babiš ha affermato di essere tecnicamente legato alla faccenda, ma non direttamente. Intanto le autorità non sono ancora riuscite a parlare con nessuno dei figli.



«Questa è una caccia alle streghe» e l’opposizione chiede le dimissioni

Dalla conferenza sulla Libia che si è tenuta a Palermo, il primo ministro ceco ha respinto le accuse fatte dal figlio, sostenendo che «si è allontanato in Crimea di sua spontanea volontà» e che «la questione è stata approfondita dalla polizia che è giunta alle stesse conclusioni». Nessuno quindi avrebbe rapito il figlio, che sarebbe anche affetto da gravi malattie mentali. Su Facebook ha scritto che la sua famiglia è ormai soggetta «ad una caccia alle streghe» , e che il figlio soffre di problemi psichiatrici e anche la figlia «ha sofferto di disturbi bipolari». Ha anche attaccato i giornalisti, che starebbero manipolando le notizie per colpirlo a livello politico. L’opposizione infatti sta richiedendo a gran voce le sue dimissioni immediate, ma il ministro dell’interno Jan Hamacek ha detto di voler prima sentire la versione di Babis.

(Credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)