Il monito di Rezza: “Roma rischia come Milano”

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Secondo Giovanni Rezza, dirigente dell'ISS, Roma rischia come Milano e il contagio esiste anche a Roma

Dopo la quarantena di un’intera Regione e di molte province del Nord, fari accesi anche sulla Capitale. Già, perché l’epidemia da coronavirus che sembrano aver risparmiato al momento Roma, potrebbe diffondersi anche nella Capitale. A lanciare l’allarme è Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore Sanità: «Ho para che Roma rischi come Milano. Bisogna dire che per ora il capoluogo lombardo ha focolai limitati. A Roma iniziano casi di Covid-19 e catene di trasmissione. Bisogna agire prontamente » lo afferma Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità all’AdnKronos. A rendere la Capitale vulnerabile al coronavirus, in particolare il numero degli “spostamenti” di persone che vengono in città per lavoro. “Bisogna agire prontamente”, ribadisce l’esperto.



I casi nel Lazio e le misure messe in campo

Sono 65 finora i casi positivi nel Lazio in cura all’Istituto Lazzaro Spallanzani, 23 quelli sotto osservazione. In totale i casi registrati in Regione sono 84, una cifra che include anche il contagio del Governatore Zingaretti.  Cifre al momento non significative rispetto al resto del Paese, ma che potrebbero purtroppo lievitare, come l’esperienza della Lombardia ci ha mostrato. Per frenare il contagio è stato predisposto l’obbligo di quarantena per chiunque torni dalle “aree rosse”, sono state vietate le messe, chiusi cinema, palestre, piscine, pub e centri d’aggregazione, che anche questo weekend avevano registrato il pieno di presenze. Sono state inoltre sospese le udienze del Tar e del Consiglio di Stato per due settimane. È presto per capire se le misure messe in atto serviranno ad arrestare il propagarsi dell’epidemia, quel che è certo è che il susseguirsi di disposizioni, anche nella Capitale, assomigliano a una vera e propria corsa contro il tempo per arrestare l’epidemia.