Aleksej Navalnyj: la Casa Bianca ha finalmente rotto il silenzio sull’avvelenamento dell’attivista russo

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Dopo giorni di silenzio da parte della Casa Bianca, Pompeo ha espresso le «preoccupazioni» di Washington

Dopo giorni di silenzio da parte dell’amministrazione di Donald Trump sull’avvelenamento del leader dell’opposizione russa Aleksej Navalnyj, il segretario di stato Mike Pompeo ha rilasciato un comunicato stampa in cui esprime le preoccupazioni della Casa Bianca.



«Gli Stati Uniti sono molto preoccupati dai risultati preliminari degli esperti tedeschi sull’avvelenamento dell’attivista dell’opposizione russa Aleksej Navalnyj», ha detto Pompeo. «Se questi risultati saranno confermati, il nostro Paese supporterà la richiesta dell’Unione Europea di intraprendere un’inchiesta e siamo pronti ad assistere l’unione», ha continuato.

Il segretario di stato dell’amministrazione Trump ha inoltre detto che la famiglia di Navalnyj e il popolo russo «si meritano trasparenza e che i responsabili siano puniti per l’accaduto». Pompeo ha inoltre mandato i suoi auguri di buona guarigione al leader dell’opposizione russa, attualmente ricoverato in un ospedale di Berlino.



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Le reazioni internazionali all’avvelenamento di Aleksej Navalnyj

Le dichiarazioni di Pompeo sono arrivate quasi una settimana dopo che il portavoce di Navalnyj aveva annunciato che l’oppositore del Cremlino e critico vocale del presidente Putin era in condizioni critiche a causa di un sospetto avvelenamento. 



Navalnyj è stato prontamente evacuato dalla città siberiana di Omsk e trasferito a Berlino lo scorso sabato, dove l’ospedale di Berlino che lo sta curando ha confermato il 24 agosto che si tratta di avvelenamento.

In seguito ai risultati rilevati dai medici tedeschi, l’Unione Europea ha chiesto di aprire un’indagine trasparente e accurata sull’accaduto. Il governo della Germania ha inoltre espresso la necessità di proteggere Aleksej Navalnyj.

Fino a martedì, l‘amministrazione Trump non si era ufficialmente esposta sull’accaduto, suscitando diversi dubbi all’interno comunità internazionale. Poco prima delle dichiarazioni di Pompeo, però, anche l’ambasciatore americano in Russia, John Sullivan, aveva chiesto che venisse condotta un’indagine dalle autorità russe.

Come era facile ipotizzare, il Cremlino ha già annunciato che non aprirà un’indagine sull’accaduto.