Proseguono le proteste e le accuse di violenze e morte in Cile. Dallo scorso 15 ottobre, tre le strade e piazze di Santiago, migliaia di persone stanno manifestando contro il governo centrale per via di alcune diseguaglianze economiche e sociali. Il tutto è partito dall’aumento del prezzo dei biglietti per i mezzi pubblici, ma poi il tutto è deflagrato nonostante il ritiro di quell’ulteriore aggravio. E si parla di uccisioni, numerose (circa una ventina). Dopo quella di Daniela Carrasco (detta El Mimo), nei giorni scorsi ne è arrivata un’altra: quella della fotografa Albertina Martinez Burgos.
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Come accaduto per il caso Daniela Carrasco, trovata morta impiccata a un albero, non c’è ancora chiarezza sulle cause della morte della fotografa cilena che, nelle ultime settimane, aveva scattato diverse immagini che mostravano le manifestazioni di piazza in Cile e le violenze durante gli scontri con le forze dell’ordine. Nel primo caso, nonostante gli esami autoptici ufficiali avessero parlato di suicidio, in molti continuano a parlare di omicidio. Ed è questa la pista che, secondo i media locali, starebbe seguendo la polizia anche per la morte diAlbertina Martinez Burgos.
La donna, 38 anni, è stata trovata riversa a terra in una pozza di sangue nella sua abitazione. La Procura di Santiago del Cile ha aperto un fascicolo sulla sua morte e sta valutando l’ipotesi dell’omicidio. Secondo la denuncia di alcuni movimenti cileni, infatti, la fotografa – divenuta celebre per alcuni suoi scatti durante le manifestazioni di Santiago – sarebbe stata uccisa per ritorsione. Proprio per via del suo lavoro e delle testimonianza fotografiche raccolte nelle ultime settimane.
Nell’abitazione di Albertina Martinez Burgos, inoltre, non sarebbero stati trovati né il suo computer né la sua macchinetta fotografica con cui «avrebbe documentato gli attacchi della polizia alle donne giornaliste e fotografe». Le indagini vanno avanti, dopo la sua morte che risalirebbe alla notte tra il 21 e il 22 novembre. Nel frattempo, però, le tensioni per le strade cilene proseguono.
(foto di copertina: da profilo Facebook Coordinadora Niunamenoschile)