Un episodio di microcriminalità con l’incubo del contesto razzista sullo sfondo. Non si conoscono ancora le cause che hanno spinto almeno dieci ragazzini, descritti perlopiù come minorenni, ad assalire a colpi di sassi e sanpietrini due persone originarie del Bangladesh e che svolgevano il mestiere di venditori ambulanti in centro a Napoli. L’episodio si è registrato nella notte tra tra domenica 11 agosto e ieri, 12 agosto: una delle due persone aggredite è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli della città partenopea e dovrà essere sottoposto a una serie di interventi chirurgici per ricostruirgli il volto.
Una ferocia inaudita, quella descritta da uno dei due uomini aggrediti. Quella di un branco di ragazzini che si è avventato contro due persone inermi. Siamo in pieno centro a Napoli, in via Generale Orsini, a pochi passi da via Nazario Sauro e piazza del Plebiscito. Le vittime sono due uomini originari del Bangladesh: 29 e 42 anni. Entrambi hanno un regolare permesso di soggiorno in Italia e svolgono l’attività di venditori ambulanti. Per la maggior parte, di cover per cellulari e di altri oggetti e accessori per la telefonia mobile.
I ragazzini, tutti tra i 15 e i 16 anni secondo la prima testimonianza, avrebbero dapprima minacciato i due, chiedendo loro in cambio la merce che stavano riponendo all’interno dei propri mezzi di trasporto, al termine della giornata di lavoro. Quando i due si sono opposti, è iniziata la violenta aggressione, condita anche da insulti e altri improperi.
Il lancio di pietre, poi la fuga quando alcuni residenti, attirati dai rumori provenienti dal luogo dell’aggressione, hanno iniziato a capire quello che stava succedendo. Le condizioni dell’ambulante più grave sono ancora molto serie, in seguito a trauma cranico, ferite estese e fratture multiple al volto. Ora bisognerà capire: c’è la cosiddetta paranza dei bambini dietro a questo episodio, oppure bisogna ricercare altrove le cause dell’aggressione?
FOTO: ANSA / CIRO FUSCO