L’avventura del cosiddetto «aereo di Renzi» è arrivata al capolinea. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio hanno risolto il contratto con Ethiad per il volo di Stato che era stato messo a disposizione delle missioni del governo italiano all’epoca del governo di Matteo Renzi.
«Con una lettera, io e i colleghi Luigi Di Maio ed Elisabetta Trenta chiediamo formalmente ai commissari Alitalia di risolvere quel contratto che prevede quattro salatissime voci di spesa – ha spiegato Danilo Toninelli -: in primis proprio il leasing (81 milioni), poi la manutenzione (31 milioni), l’handling (12 milioni) e l’addestramento piloti (quasi 4 milioni), per un costo complessivo che arriverebbe intorno ai 150 milioni in otto anni con la mancata riconfigurazione interna dell’aeromobile».
L’aereo di Renzi, secondo quanto riportato da Toninelli, è «talmente grosso da dover atterrare per forza a Fiumicino, non a Ciampino, che è l’aeroporto in cui fanno scalo normalmente i voli di Stato». Immediata la risposta di Matteo Renzi che su Twitter ha scritto: «Quando tornano su bufale come “l’aereo di Renzi” significa che sono disperati: quell’aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. #DiMaio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale».
Quando tornano su bufale come “l’aereo di Renzi” significa che sono disperati: quell’aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. #DiMaio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 26, 2018
(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)