Così l’1% della popolazione mondiale sta mettendo in ginocchio il Pianeta

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Secondo Oxfam, un'esigua minoranza di popolazione ricca inquina il doppio di una vasta maggioranza di poveri. E gli effetti sono già devastanti

L’1% più ricco della popolazione mondiale ha inquinato, tra il 1990 e il 2015, il doppio di quanto non abbia fatto il 50% della popolazione appartenente alle fasce più povere. Lo rivela un rapporto Oxfam che specifica questo “50%” equivale a oltre 3 miliardi di persone che però pagano quotidianamente il prezzo più alto dell’inquinamento dei Paesi ricchi.



In particolare l’emissione di anidride carbonica è salita di oltre il 60% dal 1990, ma ad essere responsabili di questo elevato incremento sono soprattutto i paesi più ricchi : le emissioni dell’1% della popolazione mondiale più ricca sono state pari a 3 volte del 50% della popolazione mondiale (più povera).

Perché il prezzo dell’inquinamento è pagato dai più poveri e dai più deboli

«Il sovra-consumo di una ricca minoranza ha peggiorato enormemente la crisi climatica e a pagare il prezzo sono oggi le comunità più povere e i giovani» argomenta Tim Gore, responsabile delle politiche climatiche per Oxfam e autore del Report, che aggiunge: «Queste dinamiche sono solo il frutto dei nostri governi che hanno perseguito per anni politiche economiche insostenibili e ineguali, basate prevalentemente su consumo di combustibili fossili».



E che a pagare il prezzo siano le popolazioni più vulnerabili è già evidente. Nel 2020, mentre il mondo faceva i conti con l’epidema di Covid-19, il cambiamento climatico ha innescato cicloni devastanti in India e Bangladesh, mentre un’invasione di locuste ha devastato il Corno d’Africa. Ma gli effetti di un clima irriconoscibile si sono visti anche nel mondo più ricco con gli incendi che hanno devastato, durante gli scorsi mesi invernali, il continente australiano.

Ma non basta, secondo l’Ong, il 10% della popolazione mondiale, che comprende appena 630 milioni di persone, sarebbe responsabile di circa il 52% delle emissioni durante i 25 anni considerati dallo studio. Globalmente gli appartenenti a questo 10% di popolazione mondiale hanno un reddito annuo superiore a 35mila dollari, l’1% dell popolazione più ricca ha invece un reddito di oltre 100mila dollari.



E per mantenere l’aumento della temperatura mondiale entro 1.5° gradi rispetto all’era pre-industriale, servono dei cambiamenti che si preannunciano radicali. «I governi devono tagliare le emissioni dei più ricchi tramite la tassazione e i divieti, penso ad esempio ai Suv e ai voli frequenti e inquinanti» argomenta Timo Gore. «I fondi pubblici dovrebbero essere reinvestiti in servizi pubblici, per riconvertire l’industria dei combustibili fossili, stato sociale e contrasto alla povertà».  Un vero e proprio “mondo nuovo”, basato su un concetto di futuro e non appiattito sul presente quindi. Un futuro che, mai come ora, appare un luogo dalla tinte sempre più fosche che non riusciamo più nemmeno a ipotizzare.

FOTO DI FRANCISCO MAGALLON / WIKIMEDIA COMMONS