Gordon Ramsay denunciato dai suoi cuochi

17/06/2013 di Valentina Spotti

I miti sono fatti per essere infranti. Il cuoco scozzese Gordon Ramsay, re della cucina e del piccolo schermo di mezzo mondo è stato trascinato in tribunale dai dipendenti del suo ristorante di Los Angeles, The Fat Cow (“La Mucca Grassa” – strano nome per un ristorante di lusso). Le ragioni di questa ribellione? Non sono tanto le sue proverbiali sfuriate che lo chef riserva spesso e volentieri ai suoi collaboratori e che lo hanno reso famoso ma, piuttosto, il fatto che chi lavora con lui deve abituarsi a una busta paga smilza. Troppo smilza, specialmente se paragonata al carico di lavoro (condito da insulti) che cuochi e camerieri affrontano quotidianamente.

Gordon Ramsay

 

STRAORDINARI E NIENTE PAUSE – A parlarne è l’Huffington Post: la denuncia verrebbe da un gruppo di quattro dipendenti del The Fat Cow (alcuni sarebbero anche ex dipendenti), Jennifer Becerra, Montinique Dever, Andrea Bourke e Lauren Benge che accusano lo chef di non averli adeguatamente pagati per tutti gli straordinari, comprese le pause che avrebbero spettato loro di diritto per consumare un pasto in tutta fretta.

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I GUAI DI MR. RAMSAY – Non è la prima volta che Ramsay se la deve vedere con gli avvocati: ad aprile a fargli causa era stato il suo stesso commercialista, dopo avergli recapitato una parcella di 75.000 dollari di arretrati e, nello stesso periodo, si è fatta avanti anche l’impresa che ha ristrutturato il Fat Cow, con un conto parti a 45.000 dollari.

 

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