“Orge gay con minori in Vaticano”

Il Fatto apre oggi con un articolo a firma di Marco Lillo e Ferruccio Sansa nel quale si racconta di un’inchiesta sul sesso in Vaticano, in cui si parla addirittura di orge gay con minori nella Santa Sede. Tutto parte dalla denuncia di un manager che dice di avere le prove, fotografiche e video, di quanto afferma:

Le conversazioni sono state raccolte da Francesco Zanardi, blogger e attivista della rete L’abuso, un movimento che si batte con toni molto accesi contro le molestie compiute da sacerdoti. A parlare nelle conversazioni registrate è il manager di una multinazionale che sostiene di aver avuto accesso al sistema informatico vaticano, di avere fatto affari con alcuni personaggi vicini alla Segreteria di Stato e di aver frequentato altissimi prelati e, soprattutto, di aver assistito personalmente o di avere visto video di incontri a luci rosse, alcuni dei quali sarebbero avvenuti all’interno della Santa Sede.

Sul suo sito, Zanardi racconta di chat con preti su Gat Romeo:

orge gay vaticano

Ma il punto è piuttosto il racconto del manager:

Sostiene di poter provare il suo ingresso in Vaticano tramite il localizzatore del cellulare nelle ore serali. Mentre il manager racconta, Zanardi registra scrupolosamente. “In questi anni – racconta l’uomo – per ragioni di lavoro ho avuto occasione di avere accesso ad ambienti vaticani e anche ai personal computer riservati di alti prelati”. Un rapporto di fiducia che, sostiene il manager, sarebbe presto sconfinato nella sfera intima di sacerdoti e consulenti importanti della Curia. L’uomo mostra numeri di telefono che, secondo il racconto, sarebbero stati utilizzati per concordare incontri a sfondo sessuale e per scambiare sms con i ragazzi. Oltre alla verifica dell’attendibilità del manager, è questo il punto più delicato: il manager sostiene che alcuni ragazzi contattati per gli incontri non erano maggiorenni e fornisce anche numeri di telefono di uomini di spettacolo che si sarebbero rivolti a lui per incontri, anche con minori.

Il manager, scrive il quotidiano, non ha mai mostrato il video a Zanardi né ai giornalisti del Fatto con i quali è entrato in contatto, ma dice di aver depositato copia del filmato presso un notaio. L’intero articolo è disponibile sul Fatto Quotidiano in edicola.

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