Nadia Macrì a luci rosse: “I Bunga Bunga ad Arcore? Ve li racconto io”

L’escort emiliana intervistata sul Fatto Quotidiano conferma tutto e racconta delle feste a casa Berlusconi: “Anche Fede e Mora alle feste, poi andavano via e ci spogliavamo”.

Ride bene chi ride ultimo, sembra dire Nadia Macrì, l’escort reggiana che era stata tirata in ballo nel filone “Perla Genovesi” sul traffico di droga verso le ville del Premier. Oggi, intervistata sul Fatto Quotidiano alla vigilia della ripresa dello scandalo Ruby, l’ex-prostituta d’alto bordo rimette sul tavolo le sue informazioni sulle feste in casa Silvio. “Quando ero ospite di Silvio Berlusconi facevo l’escort, e lui sapeva. Ora sono una ballerina con un alloggio temporaneo. Ha letto i giornali? Il mio fidanzato mi ha cacciato di casa”, dice Nadia.

FEDE E MORA – Carlo Tecce ha un serrato colloquio con lei sul quotidiano di Antonio Padellaro.

Si aprono i cancelli di una residenza da favola.
Entro in taxi con Emilio Fede. Lele Mora ci segue in autoblu con giovani e belle ragazze. Mora l’avevo incontrato grazie a un mio amico. Nessun controllo, non ci chiedono neanche i documenti. Iniziamo la cena, scherziamo. Berlusconi parla di politica, ci fa ridere, ci mette a nostro agio.

Il dolce, e via.
E poi passiamo in una stanza buia, senza finestre, tende chiuse al piano inferiore del salone di Arcore. Sembrava il privé di una discoteca: luci basse, un palo per la lap dance. Noi balliamo, ci spogliamo, ci baciamo. Molte ragazze erano in maschera, si toglievano i vestiti e restavano nude .

LUCI ROSSE – Mettete a letto i bambini, anche se sono le otto del mattino: il racconto di Nadia Macrì non accenna a fermarsi, ma anzi, si impenna. Parental advisory.

Quanti uomini dentro?
Solo il presidente, Mora e Fede guardavano e ci salutavano per tornare a casa.

E voi, a dormire?
No, allora inizia la seconda parte della festa. In otto, massimo dieci, un gruppo scelto, andavamo con Berlusconi nel centro benessere della villa con piscina di acqua termale e facevamo il bagno nude, e ci baciavamo.

Berlusconi faceva il bagnocon voi?
Ci osservava. Ci diceva: “Girati, vieni tu, tocca a te”. Si ritirava in una stanza per i massaggi e una alla volta entravamo per un rapporto sessuale, cinque minuti ciascuna, le più adulte e anche le minorenni.

Le accuse di Nadia Macrì sono puntuali e circostanziate: nei suoi ricordi, Silvio Berlusconi, a giro, aveva rapporti sessuali con più donne dentro la villa di Arcore. Se così fosse, si sbriciolerebbe come neve al sole la linea difensiva del premier, che ha sempre raccontato di feste “non meno che onorabili” a casa sua.

ECCO RUBY – Continua, Nadia. Minorenni, ce n’erano, e c’era anche Ruby.

C’era Ruby?
C’era una ragazza marocchina, troppo giovane, troppo piccola per me, rimase a seno nudo dopo un balletto, girava ubriaca per le stanze di Arcore. Credo sia Ruby. Non era facile conoscersi, eravamo sempre una ventina.

Non parlavate tra di voi?
Sì, ma solo dei soldi e del trucco. A noi interessava essere pagate, anche le minorenni venivano pagate. A fine serata, nel suo ufficio, Berlusconi consegnava buste sigillate con contanti e il nome già scritto. Io ho ricevuto 10 mila euro per due prestazioni sessuali, zero per la prima presentazione ad Arcore. Una minorenne si lamentò con me perché aveva ricevuto solo 2 mila euro

Se le accuse della Macrì venissero dunque confermate, si aprirebbe per il premier la strada della condanna per sfruttamento della prostituzione minorile: avrebbe pagato per avere un rapporto sessuale con una ragazza – Ruby, o chi altro, nel racconto della Macrì – di età inferiore ai 18. Bunga Bunga ad Arcore, ecco come andò.

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