Inter e Moratti: chi è Erick Thohir?

01/06/2013 di Maghdi Abo Abia

La Milano nerazzurra è in fermento. L’offerta piombata ieri dalle parti di Corso Vittorio Emanuele, dove ha sede l’Internazionale, ha scatenato la stampa nazionale e gli opinionisti delle televisioni locali. Un magnate indonesiano, Erick Thohir, ha messo sul piatto 260 milioni di euro per l’80 per cento della società promettendo inoltre un investimento in campagna acquisti -utile anche per limitare le perdite- di 100 milioni di euro.

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UN PROFILO – Inutile dire che la notizia di un nuovo proprietario con soldi da investire ha scaldato la piazza e da questa mattina si susseguono commenti di presentazione come se ne sono visti solamente nel caso dello Sceicco perguino Al-Qaddumi, interessato all’ingresso nel capitale dell’As Roma. Senza dilungarci troppo su quella storia, rimaniamo nell’alveo dell’ambiente Inter per capire cosa si dice di questo giovane rampante 43 a capo di quello che nel suo Paese è un impero. Il padre, Teddy Thohir, è co-proprietario dell’azienda automobilistica Astra International mentre il fratello Garibaldi è il 19esimo uomo più ricco dell’Indonesia.

RE DEI MEDIA INDONESIANI – Nel 1993 ha fondato il Mahaka Group, una società specializzata nell’informazione e nei new media. Nel 2011 ha acquistato il quotidiano indonesiano “Republika”, seguito dal giornale in lingua cinese “Harian Sin Chew Indonesia” ed i magazine “a+”, “Parents Indonesia” e “Golf Digest”. Possiede anche una televisione, JakTV, e le stazioni radio “GEN 98.7 FM, Prambors FM, Delta FM, e FeMale Radio” oltre a numerosi siti web e società di pubblicità. Parliamo quindi di un personaggio dal background economico di tutto rispetto, capace di mettere al sicuro qualsiasi tifoso sulle prossime ambizioni dell’Inter.

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L’ANALISI DI FORBES – L’uomo d’affari è impegnato anche nello sport, essendo tra i proprietari della franchigia Nba dei Philadelpia 76ers e della squadra di Major League Soccer, il campionato Usa, D.C. United. Forbes ci aiuta a capire meglio il suo ruolo nel mercato sportivo americano usando le sue parole: “quando faccio affari e perché provo passione per ciò che sto acquistando, al punto da essere pronto a sacrificare il sonno”. L’uomo d’affari ha acquistato a fine 2011 il 15 per cento della proprietà dei Philadelphia 76ers. Pochi mesi dopo ha acquistato il pacchetto di maggioranza della D.C. United per 50 milioni di dollari. La mossa è facilmente spiegabile.

 

LA COPPA DEL MONDO E’ SUA – Nel suo Paese, come detto, fa parte assieme alla sua famiglia della proprietà Pt Visi Media Asia, conosciuta in gergo come Viva, una piattaforma televisiva della quale è presidente. Questa creerà un nuovo canale sportivo a pagamento chiamato Sports One, dove trasmetterà partite del campionato indonesiano. Non solo. Thohir è il detentore dei diritti della Coppa del Mondo di calcio sia televisivi sia radiofonici e web per il suo Paese, l’Indonesia. Per ottenerli ha sborsato 61 milioni di euro ed è stato anche capo della delegazione indonesiana alle Olimpiadi di Londra. Alla fine dell’evento, al suo ritorno a Jakarta, ha rassegnato le dimissioni dopo che nessun atleta, per la prima volta da Barcellona 1992, non ha portato a casa nessuna medaglia d’oro.

GLI AFFARI CON TONI FERNANDES – Certo, non si tratta di un buon viatico ma un inciampino può sempre accadere. In fondo Erick è presidente della federazione indonesiana di basket, presidente della federazione di pallacanestro del sud-est asiatico e co-proprietario delle squadre locali “Satria Muda” ed “Indonesia Warriors”. Insieme a Tony Fernandes, fondatore della compagnia aerea Air Asia e proprietario della scuderia di Formula 1 Caterham, poi, ha fondato la Asean Basketball League, nella speranza di far crescere questo sport nel sud-est asiatico. Intuile dire che tutti questi campionati vengono trasmessi dalle sue reti televisive. E come se non bastasse possiede anche Rajakarcis, società specializzata nella vendita di biglietti on-line ed ANTV, una rete in chiaro che parla di sport e lifestyle.

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AMORE PER LO SPORT – Sorge quindi il dubbio che l’imprenditore investa nello sport per poi “venderlo” nel proprio Paese. Del resto la sinergia tra affari è palese. Se compro una squadra posso diffondere i diritti della stessa nel mio Paese attraverso la mia televisione spendendo ovviamente meno perché non devo acquistare granché. Poi ovviamente si organizza un battage comunicativo per aumentare l’appeal della squadra ed il gioco è fatto. Del resto come dimostrano i commenti sulla pagina Facebook dell’Internazionale, la società nerazzurra è ben seguita nell’arcipelago ed anche gli stessi indonesiani sono appassionati di sport, per quanto magari i risultati non sono conosciuti al di fuori della loro regione. Si creerebbe quindi un meccanismo per il quale una partita in Italia genererebbe introiti nel suo Paese e nel sud-est asiatico. E se ci mettiamo la distribuzione dei diritti televisivi ed il prezzo con cui questi verranno venduti, è facile capire perché l’investimento potrebbe ripagarsi in breve termine.

L’AFFARE CON PHILADELPHIA – Come detto in precedenza, Thohir è proprietario dei Philadephia 76ers. In realtà è più corretto dire che fa parte di una cordata di nove investitori, tra cui l’attore Will Smith, originario della città, insieme alla moglie Jada Pinkett. Del resto Thohir ha studiato negli Usa e sa bene quale impatto può avere la proprietà di un asiatico di una franchigia Nba. I nove hanno pagato 275 milioni di dollari ed oggi, secondo Thohir, la squadra varrebbe 325. Lui però ce ne ha messi 21 di milioni per il 15 per cento della proprietà. L’obiettivo è quello di tornare ai fasti del passato invertendo la situazione fatta di una perdita di 10 milioni di dollari per 116 milioni di entrate. Il tutto è possibile con un salary cap più basso. Meno stipendi, quindi.

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I PROBLEMI CON I DC UNITED – Ed ora parliamo del calcio. L’uomo d’affari ha collaborato con Jason Levien, agente di basket già suo braccio destro nella scalata a Philadelphia acquistando la squadra di calcio di Washington D.C. United al prezzo di 50 milioni di dollari, valore dato anche da Forbes. Qui il meccanismo è leggermente differente. La squadra è stata acquistata al fine di realizzare uno stadio nuovo, ma questo ha portato più problemi che altro. Il Washington Times ci spiega che la franchigia è costretta a giocare da 50 anni al vecchio Rfk Stadium, casa della squadra fin dalla nascita del campionato nel 1996. Evidentemente mancano molti dei comfort attuali ma sopratutto, e questo è il vero problema, si tratta di uno stadio di proprietà federale. Ci giocano in affitto.

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