Se l’Olocausto diventa un film horror

L’uscita è prevista per l’inizio dell’anno prossimo, ma un trailer (vietato ai minori) ha già scatenato feroci polemiche. Per i critici “La Shoah è stata banalizzata  nel tentativo di spaventare gli spettatori”

Un regista tedesco, più conosciuto per i suoi adattamenti cinematografici di famosi videogiochi, ha scatenato vivaci polemiche e diffuso disgusto con il suo prossimo film sugli orrori della Shoah. A darne notizia è il giornale inglese The  Guardian.

LA SHOAH DIVENTA UN HORROR – Uwe Boll, questo il nome del regista tedesco, sostiene che era giunto il momento di presentare i crimini nazisti nel loro vero “orrore”. Il suo obiettivo, ha detto, era quello di permettere al pubblico di cogliere finalmente la “vera essenza e la verità della vita vissuta in campi di concentramento come quello di Auschwitz. Occorre rappresentare tutte le atrocità del Terzo Reich”. Tuttavia, alcuni critici hanno già invitato a di boicottare il film, dopo aver visto un trailer raccapricciante. Chi vuole visionarlo su YouTube deve dimostrare di aver compiuto 18 anni, ma anche molti adulti hanno trovato il film disgustoso. Nel trailer, il  45enne regista, appare come un ufficiale delle SS davanti ad una camera a gas, mentre all’interno i prigionieri vengono soffocati e diversi di loro supplicano, picchiando con le mani nude sulla porta chiusa a chiave, la grazia. Le scene non lesinano gli orrori della sofferenza con dovizia di particolari, che in molti hanno trovato di cattivo gusto. Per esempio, in altre scene vengono mostrati prigionieri che venivano caricati nei forni che i loro aguzzini gli avevano cavato i denti dalla bocca. Una violenza che in molti hanno trovato gratuita oltre che cinica.

UNA FICTION DI CATTIVO GUSTO – Il critico Sophie Albers ha scritto sulla rivista Stern: “Accostare Auschwitz a Uwe Boll, magari leggendo queste parole tutte di un fiato, è una vergogna”, a cui ha poi aggiunto che il film provoca “sdegno, appare confuso e alla ricerca del panico dello spettatore. Manca completamente il messaggio a non ripetere mai più quell’orrore”.  Tom Goldman, un critico della rivista The Escapist, ha detto che il film è  “inquietante e raccapricciante” un tentativo subdolo per spingere gli spettatori “oltre il limite”. Insomma, altro che denuncia della barbarie nazista. Nel film, quella barbarie  è usata per suscitare paura, orrore e raccapriccio nello spettatore. Un “Paranormal activity” a passo dell’oca disegnato sull’orrore di  Auschwitz, insomma. Una speculazione che – semmai questo non fosse l’obiettivo – riduce involontariamente a pantomima la tragedia della Shoah. Il film, che è attualmente in post-produzione, dovrebbe uscire all’inizio del 2011.

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