David Gramiccioli: il candidato di Alemanno che andava a caccia di scie chimiche

(Ha collaborato Stefania Carboni)

Non è vero che Gianni Alemanno non apprezza il “giornalismo d’inchiesta”. Poche settimane fa, il sindaco di Roma, che corre per tentare il bis al Campidoglio alle elezioni comunali del 26 e 27 maggio, non gradì il servizio di Report su Roma Criminale. Quello che svelava una Capitale in versione noir, tra infiltrazioni mafiose e scandalo tangenti sui filobus. Soltanto “menzogne” per Alemanno, che annunciò di voler querelare la trasmissione di Milena Gabanelli. Eppure, ci sono inchieste che piacciono al sindaco, quelle che si occupano “di temi sociali scottanti e verità scomode”. E che hanno il volto del conduttore radiofonico David Gramiccioli, uno dei candidati di punta della lista civica “Cittadini x Roma”, che appoggerà Alemanno alle prossime elezioni. Ma quali sono queste “verità scomode” sulle quali cerca di fare luce David Gramiccioli? Basta ascoltare le registrazioni su You Tube di alcune puntate di Ouverture, programma che va in onda da più di dieci anni – prima su Radio Ies e dopo sulle frequenze di Radio Roma Capitale – per comprendere come si tratti, in realtà, di vere bufale. A volte anche pericolose per gli ascoltatori. Questo perché la pseudo “contro-informazione” di Gramiccioli ha dato voce a personaggi e temi che, più che scomodi, non sono altre che teorie prive di alcun tipo di scientificità. Dal complottismo alle scie chimiche. Passando per la falsa tesi sul bicarbonato che cura i tumori, quella per cui finì in carcere l’ex medico Tullio Simoncini e persero la vita non pochi disperati. Ma c’è spazio anche per Haarp, terremoti artificiali, signoraggio. E neofascismo, dato che non sono mancati nemmeno gli ospiti di Forza Nuova e c’è chi in rete non dimentica un suo passato quantomeno ambiguo. Nei suoi programmi si ascoltavano falsi che il conduttore spesso sposava con fede assoluta, come ribadiva lo stesso David Gramiccioli nelle sue interviste. Disinformazione spacciata per verità e per un giornalismo che gli altri media e testate non avevano il coraggio di trattare.

DAVID-GRAMICCIOLI

CHI E’ DAVID GRAMICCIOLI – Eppure, dal sito di “Cittadini per Roma” si spiega come la lista a supporto di Alemanno per il Campidoglio – quarantotto candidati, con in testa l’assessore Gianluigi De Polo, ndr – si contraddistingua per “criteri nuovi” sia dal punto di vista della trasparenza – dalla presentazione della fedina penale ai test antidroga – che dal punto di vista della competenza. “Non è stato il sindaco o il capolista a selezionare i candidati, bensì questi sono stati scelti dopo l’invio del proprio curriculum vitae, da una apposita commissione di garanzia”. E si precisa come “tutti provengano dalla società civile e siano impegnati, anche se in ambiti fortemente differenziati, nel territorio e nell’associazionismo”. Può aiutare leggere la biografia del giornalista David Gramiccioli. Si scopre come il candidato, nato a Roma nel 1969, abbia conseguito un diploma scientifico e una laurea in scienze politiche. Agli studi seguì l’inizio dell’attività di reporter, come inviato di guerra nella ex Jugoslavia. Fino all’approdo al giornalismo radiofonico. Dal 24 settembre – dopo l’esperienza con l’emittente locale Radio Ies, terminata tra le polemiche, con tanto di accuse complottistiche di “censura” – tornato in onda grazie a Radio Roma Capitale. E’ il responsabile della “Compagnia Italiana del Teatro Artistico d’Inchiesta”, attività per la quale si guadagnò il Premio Italia Diritti Umani Italia 2012, per aver messo in scena un’opera contro la pedofilia. Eppure, non mancano dettagli imbarazzanti: nel suo pantheon, oltre a Giovanni Paolo I, c’è l’ammirazione per l’ “intellettuale fiorentino Alessandro Pavolini”.  Cioè, niente di meno che il “superfascista”, ex ministro del Minculpop durante la dittatura e fondatore delle Brigate Nere. Un passato ambiguo lo ricordano anche alcuni commentatori in rete: accanto ai fan del complottismo che lo esaltano per i temi trattati, c’è anche chi lo ha conosciuto e lo ricorda da giovane, quando “urlava di calcio tutti i giorni in una radio aizzando folle ad andare a fare scontri allo stadio da becero capopopolo”. O chi ricorda una vecchia candidatura a sindaco di Roma nel Movimento Popolare Delfino, una presunta “lista indipendente e alternativa alla destra e alla sinistra”. O ne critica l’atteggiamento durante le interviste, tutto teso a “insultare e denigrare chi non la pensa” come lui. Ma sono soprattutto le sue interviste con personaggi “scomodi” a far discutere, tra “massimi teorici” delle scie chimiche e presunti medici che lucrano sulla vita della gente proponendo cure al bicarbonato per i malati di cancro.

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(Fonte Facebook)

DAVID GRAMICCIOLI E LE SCIE CHIMICHE –  Tra le interviste che lasciano più perplessi c’è quella su una delle teorie preferite tra i fan del complotto globale, ovvero proprio le scie chimiche. Gramiccioli spiega ai suoi radioascoltatori di aver invitato “la voce più autorevole”, lo studioso più noto d’Italia: ovvero, Rosario Marcianò. “Molte persone si interrogano sulle scie chimiche, che sempre più spesso vediamo griffare il cielo su di noi. Di cosa parliamo, sono solo comuni scie di condensazione (quelle formate dai gas di scarico, dovute al raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, ndr)?”, denuncia Gramiccioli. Non senza ribadire con orgoglio come la sua trasmissione faccia conoscere “argomenti nuovi e scomodi”. Un’autocelebrazione ricorrente, dato che in un’altra intervista lo stesso conduttore ricorda i tempi in cui cominciò a parlare delle “chemtrails” – secondo il termine inglese, ndr – :“Siamo stati i primi a Roma a parlare di questo fenomeno e di  condizionamenti del clima: allora ci additavano soltanto come pazzi visionari”.

Ma cosa sono e cosa c’è di vero nelle scie chimiche? Ci sono siti creati ad hoc che tentano di smontare la bufala – che resiste in rete nonostante siano sempre mancate prove reali – Giornalettismo stesso ne ha scritto più volte, sottolineando come sia una teoria priva di alcun fondamento di verità. Tra i primi a parlarne, nel 1999, ci fu il giornalista americano William Thomas, durante una trasmissione radiofonica, riferendosi alle teorie cospirative del 1995 di Bill Brumbaugh, colui che ipotizzò che le scie che si creavano nel cielo, durante il passaggio degli aerei, potessero contenere sostanze tossiche.  Poi arrivarono gli attacchi contro gli uffici dell’aereonautica statunitense, accusata di “cospargere i cieli” con sostanze nocive. Da allora il complottismo ha rinvigorito timori e paure presunte, diffondendo la teoria secondo cui quelle che si credevano scie di condensazione lasciate dai velivoli fossero in realtà costituite da agenti chimici pericolosi per la salute. Per i teorici del complotto,  il motivo della “guerra ambientale in atto” – come viene descritta nella stessa trasmissione di Gramiccioli – e delle “modifiche ambientali” sarebbero motivate con “esigenze militari”. Un controllo del clima per scopi strategici. Con tanto di entità non meglio identificate – ovviamente d’accordo con i governi mondiali – pronte a portare avanti “attività di aerosol clandestine” in tutti i cieli del pianeta. La prova? Le persistenti scie di varie forme, dimensioni e colori, che solcano i cieli al passaggio di questi velivoli. Una teoria sposata dal candidato di “Cittadini per Roma”, pronto a correre per il Campidoglio. Durante l’intervista, il suo ospite Marcianò difende la teoria del complotto militare: “Non sono soltanto scie di condensazione quelle che lasciano gli aerei. Il fenomeno della condensazione – che deriva dal contatto di gas caldi con aria fredda in alta atmosfera – è molto raro. Si verifica solo se la temperatura è inferiore ai 40 gradi sottozero, valori di umidità vicina al 70% e quota di sorvolo del velivolo sopra gli 8 mila metri. Ma a quella quota i valori di umidità sono vicini allo zero. E’ una scusa per coprire le scie che vengono osservate”, ipotizza lo scienziato. Ma non pochi dubitano delle “tre condizioni” necessarie per Marcianò:

“Vari studi condotti negli ultimi 55 anni hanno portato a concludere che le scie di condensazione possono formarsi anche se l’ambiente ha umidità relative pari allo 0%, a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa, perché l’acqua necessaria è contenuta, sotto forma di vapore, nello scarico dei motori a getto”, si legge su Sciechimicheinfo.blogspot.it.

Anche su Md80.it e su WIkipedia si spiega come manchino prove scientifiche sulla teoria delle “chemtrails”. E si spiega anche come le scie di condensazione possano durare per più tempo, al contrario di quanto spiegano i complottisti, secondo cui la maggiore persistenza è un ulteriore segno di come non si tratti di scie di condensazione, bensì proprio della guerra chimica in corso. Gramiccioli non sembra mostrare obiezioni. Legge commenti degli ascoltatori, compreso chi parla di allarmismo, ma sottolinea: “Questa è vera informazione, altro che paure infondate”. E giudica Marcianò “sempre più credibile”: “Oggi, grazie al cielo, c’è una maggiore considerazione del tuo lavoro”, aggiunge il conduttore candidato. Non resta che scoprire se il problema delle scie chimiche non entri anche nel programma elettorale di Gianni  Alemanno, dopo essere stato oggetto di decine di interrogazioni parlamentari, con primi firmatari anche Antonio Di Pietro e l’ex responsabile Domenico Scilipoti. E aver lasciato perplesso anche Beppe Grillo.

GRAMICCIOLI, MAZZUCCO E IL BICARBONATO CHE CURA I TUMORI – Ospite delle trasmissioni di David Gramiccioli è stato anche Massimo Mazzucco,  ex regista e fotografo, produttore di Dvd amatoriali sui differenti temi cari al complottismo e gestore del sito Luogocomune.net. Gramiccioli lo definisce il suo “giornalista investigativo preferito”, tanto da intervistarlo spesso nella sua trasmissione. Peccato che Mazzucco venga ricordato anche per aver difeso e diffuso le teorie dell’ex medico Tullio Simoncini, che sosteneva nel libro “Il cancro è un fungo” di curare i malati di tumore con il bicarbonato di sodio. Simoncini sostiene come il cancro sia un fungo del genere Candida Albicans, che si può curare con una soluzione di bicarbonato di sodio al 5 per cento. Niente di più falso, dato che le organizzazioni sanitarie mondiali hanno spiegato come la teoria non abbia alcuna prova scientifica. Anzi, oltre che inefficace, è anche pericolosa. Tanto che Simoncini fu radiato dall’Ordine dei Medici e condannato per omicidio colposo e truffa aggravata, a causa della morte di un uomo a cui erano state fatte queste iniezioni. L’ex medico spiegava di aver guarito un migliaio di persone, senza portare mai una prova. In realtà, non faceva altro (e continua a farlo, dall’estero) che lucrare sulle vite di pazienti disperati, facendosi pagare in cambio migliaia di euro. Sul suo profilo Fb Gramiccioli spiegava: “Anni fa squilla il telefono di casa, mia madre risponde. Era Mazzucco: non lo avevo mai sentito così coinvolto, mi parlò di un certo Tullio Simoncini, quello che cura (semplificazione per i dotati d’intelletto ) il cancro con il bicarbonato”. Continuava: “Mi dice che vuole contattare personalmente i pazienti che sono guariti grazie alla cura Simoncini e fare dei video con i quali raccontare queste storie al mondo intero. Promessa mantenuta”. Gramiccioli parlava di “semplificazioni”, eppure Mazzucco non semplificava affatto. Spiegò come sia possibile curare il cancro con il bicarbonato, tanto da presentare anche  sulla web-TV Arcoiris il filmato di una propria intervista a una certa Lorna, una donna che viveva a Queensland, in Australia. Nel video si spiegava come fosse guarita da un cancro vescicale utilizzando il bicarbonato di sodio e rifiutando qualsiasi trattamento convenzionale. Non solo: si sottolineava anche come alla donna fosse bastato seguire le indicazioni dell’ex medico, arrivate via mail. Ma si trattava di un falso, come rivelò Medbunker, il blog del medico chirurgo Salvo di Grazia. La guarigione era in realtà legata alle normali terapie mediche, dato che Lorna era stata sottoposta alla Turbt, ovvero un intervento di completa asportazione del tumore, del quale la donna non parlava affatto nel filmato. Non fu l’unico caso di video-interviste riportate da Mazzucco che si rivelarono veri e propri falsi, come riportò anche Complottismo.blogspot.it (un sito dove vengono sbugiardati diverse false credenze e raggiri, compreso il caso Simoncini). Nel frattempo – come avevamo già scritto in passato – Mazzucco contribuì alla vendita del libro “Il cancro è un fungo” pubblicato da Simoncini, era intestatario del sito ufficiale del medico radiato e fu anche il punto di contatto negli Stati Uniti per chiunque volesse rivolgersi a lui. Già alla fine del 2011, Giornalettismo si era occupata del caso, spiegando come il conduttore candidato nella lista civica a supporto di Alemanno avesse difeso il regista, dopo l’articolo della nostra redazione in cui si sottolineavano le falsificazioni di Mazzucco. Ma Gramiccioli commentò, dopo aver letto l’articolo: “C è un cazzaro, ma non è Mazzucco. Del resto se a Parigi ci fosse il mare sarebbe una piccola Bari”. Per poi continuare a intervistare il re del complottismo, fino a tempi recenti. Tutto mentre Simoncini veniva nuovamente denunciato, tra Roma e Tirana. Sempre su Complottismo.blogspot.it si riportano i dettagli della vicenda recente. Pochi mesi fa, fu un giovane paziente italiano – affetto da tumore cerebrale – a morire in Albania, proprio dove l’ex medico esercitava abusivamente la professione, dopo la condanna in Italia. Il ragazzo perse la vita dopo essersi sottoposto alle “cure” al bicarbonato. Cure inutili – forse fatali al ragazzo di 27 anni, come cercherà di capire la magistratura, ndr – al “prezzo modico” di venti mila euro.

TERREMOTI, HAARP E NEOFASCISTI – C’è poi anche l’intervista a Gianni Lannes, altro giornalista “specializzato in controinformazione”, comprese le solite scie chimiche e i terremoti artificiali che sarebbero indotti dagli Stati Uniti, compreso quello dello scorso anno in Emilia Romagna. Per Lannes si sta giocando una guerra ambientale sotto traccia per il controllo climatico. E a generare gli eventi sismici sarebbero proprio gli americani, attraverso la nota HAARP. Un centro di ricerca, la cui base principale si trova vicino a Gakona – un paesino di poco più di 200 abitanti – nel sud dell’Alaska. Haarp monitora la ionosfera, ma da tempo il complottismo elabora teorie mai provate, che accusano la base di realizzare attività ed esperimenti per modificare il clima e provocare  disastri ambientali, come tornado, tsunami e appunto terremoti.

Gramiccioli, che si perde tra le lodi del giornalista, domanda in modo secondo lui “retorico” se davvero è possibile generare terremoti. Prima di puntualizzare: “La domanda la faccio per dovere di giornalista, ma la mia posizione è chiara”, lasciando intuire di essere d’accordo sulle teorie di Haarp utilizzata come arma elettromagnetica. Tanto da precisare: “Noi crediamo a Lannes”, rispondendo a un utente che critica chi contesta le tesi stesse. “Cui prodest?”, domanda Gramiccioli. “Bisogna controllare sacche di gas che fanno gola a molti paesi. L’Italia è un paese a sovranità azzerata e le superpotenze si battono per conquistare le risorse del Mediterraneo”, si spiega nell’intervista. Le teorie cospirazioniste su Haarp non sono mai state dimostrate. Anzi, non mancano in rete le confutazioni. Eppure, ancora una volta, per Gramiccioli diventano verità da svelare ai radioascoltatori. Talmente scomode che non pochi “fan” del giornalista hanno gridato alla censura, in rete, quando si è interrotto all’improvviso il rapporto professionale con Radio Ies. “In Italia non è permesso parlare di pedofilia, scie chimiche, massoneria e controinformazione”, denunciarono diversi radioascoltatori, dopo uno sfogo dello stesso Gramiccioli su Facebook. E tra la solidarietà arrivò anche quella di Forza Nuova, che spiegava attraverso le parole di Gianguido Saletnich, segretario regionale laziale: “Onore a chi dà voce a personaggi ‘impresentabili’ come Roberto Fiore, me ed altri esponenti di Forza Nuova. In Italia la libertà di pensiero e di espressione del pensiero non esiste!”, spiegava. Ma non mancò chi cercò di spiegare la scelta editoriale, dati alla mano, legandola al prodotto e ai dati di ascolto: quelli dell’emittente parlavano di 35 mila ascoltatori nei 7 giorni, 2 mila giornalieri e meno di 500 nel quarto d’ora medio.

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LA CORSA AL CAMPIDOGLIO CON ALEMANNO – Dopo aver “svelato” per i propri radioascoltatori quelle “verità che gli altri non dicono”, adesso Gramiccioli punta però dritto al Campidoglio. Come ha spiegato durante la presentazione delle liste “Cittadini per Roma”: “Ho deciso di accettare questa nuova sfida, perché naturale e necessaria evoluzione della mia carriera professionale”. Per Gramiccioli “è arrivato il momento di esporsi e agire in prima persona dall’interno del sistema”. Per questo dichiara di aver accettato l’invito del sindaco Gianni Alemanno a candidarsi nella lista civica Cittadini x Roma. Il motivo? “C’è condivisione di intenti”, ha aggiunto. “Un amore a prima vista”, secondo il sindaco, che ha chiarito di “essere rimasto colpito dalla vasta cultura di Gramiccioli, l’impegno sociale che ha sempre contraddistinto, il carisma. Qualità di cui noi, e Roma, abbiamo estremamente bisogno”. Forse Alemanno non ha però ascoltato le trasmissioni radiofoniche. Per cercare l’elezione, il “candidato delle scie chimiche e dei complotti” ha cercato, intanto, di affidarsi al sostegno dei tassisti. Peccato che l’evento organizzato poco tempo fa si sia rivelato un flop. Se cinque anni prima tutta la categoria festeggiava in massa l’elezione del sindaco del Pdl, sotto Piazza Venezia, questa volta, di fronte alla Bocca della Verità – dove era stato organizzato l’incontro – non erano più di duecento. Ma soprattutto non mancavano gli scontenti, tra chi raccontava le storie strazianti di licenze revocate e sottolineava le difficoltà. “E’ l’unico che ci ha aiutato, ricordatelo”, provavano a spiegare gli irriducibili, cercando di convincere i presenti sulla bontà della candidatura del giornalista radiofonico, mentre David Gramiccioli si lanciava nelle promesse. Le stesse che i tassisti si erano già sentiti ripetere cinque anni prima da Alemanno: “Dall’eliminazione dei tassisti abusivi alla volontà di cacciare gli ncc con licenza fuori Roma”. E poi un’assicurazione unica per la categoria, la possibilità di fare benzina nei depositi dell’Atac per risparmiare e l’istituzione di una commissione consultiva eletta e composta dai rappresentanti di categoria. Non basta per calmare gli animi: “Sono soltanto parole. In cinque anni non ha realizzato nulla di tutto ciò”, hanno concluso diversi autisti. “Perché dovremmo credergli adesso?”, spiegano. Così l’impressione è che per entrare in Campidoglio nemmeno le “verità scomode” potranno bastare.

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