Quanti gay ci sono in Francia?

Dopo le statistiche inglesi che hanno dimostrato come le percentuali degli omosessuali nel paese fossero molto più contenute del previsto, uno studio analogo d’oltralpe si pone le stesse domande.

E’ di qualche giorno fa la pubblicazione delle statistiche inglesi che dimostrerebbero come appena l’1% della popolazione inglese sarebbe pronta ad autodefinirsi “omosessuale”, e solo lo 0,5% accetterebbe di dichiararsi “bisessuale”. Lo studio si basava su un nuovo metodo d’indagine, ovvero non sul conteggio dei soggetti sessualmente attivi con partner dello stesso sesso, ma sugli individui che accetterebbero di definirsi “omosessuali”: è il criterio, spiega Rue89, dell’ “autodefinizione sessuale”. Quando le cifre furono pubblicate, le associazioni inglesi degli omosessuali si trovarono in grande imbarazzo nel dover ammettere un rivolgimento delle loro cifre storiche (anche il 7% degli inglesi definiti come omosessuali), e dichiararono che le nuove statistiche andavano prese con “prudenza”.

OLTREMANICA – Il magazine Rue89 prova oggi ad applicare il nuovo metodo d’indagine agli ultimi dati disponibili nel paese d’oltralpe: facilitati dal fatto che nel rapporto 2007 sulla sessualità in Francia i ricercatori avevano già pensato di superare il concetto di “identità sessuale” – “l’identità non esiste”, diceva una delle studiose realizzatrici del rapporto – per approdare a domande che chiedessero al soggetto quale definizione di sessualità si attribuisse. Dai dati salterebbe dunque fuori che il 4% dei francesi ha ammesso di aver avuto “rapporti sessuali con persone dell’altro sesso” – il che, “attenzione”, non vuol dire che questi soggetti sono definibili sol per questo “omosessuali: molti di loro hanno avuto queste esperienze durante l’adolescenza”, e infatti, una buona parte di tali soggetti dichiara di aver cessato ogni “sperimentazione” dopo i 18 anni. E solo una percentuale compresa fra lo 0,5% e l’1% della popolazione si definirebbe, compiutamente, omosessuale; una percentuale compresa fra il 3 e il 6 percento dei francesi dichiara di aver “provato attrazione per una persona dello stesso sesso”.

CONTARE? INUTILE – Picco di queste autodefinizioni si trova Parigi, e per lo più nel contesto di persone ad alta e altissima scolarizzazione. E insomma, cifre alla mano, la percentuale di gay e lesbiche sarebbe davvero molto ridotta, “sul totale della popolazione adulta francese”, ad applicare il metodo di giudizio inaugurato dall’ufficio statistico inglese. Ma il giudizio delle associazioni francesi è ben diverso da quelle delle loro omologhe inglesi – Stonewall, una su tutte: “Non ha un grande significato contare gli omosessuali”, dice il portavoce di Inter-Lgbt; “non c’è bisogno di fare un conteggio per procedere sulla questione dell’uguaglianza dei diritti”. Come a dire: anche se in Francia ci fosse un unico omosessuale, lottare per i suoi diritti sarebbe una battaglia comunque meritoria.

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