La sceneggiata del disoccupato che trova lavoro in diretta da Barbara D’Urso

26/03/2013 di Redazione

Domenica pomeriggio, nel salotto di Domenica Live si parlava di crisi e Barbara D’Urso, dopo aver sfoderato un ramoscello d’ulivo augurando a tutti “tanta pace”, racconta la storia di Massimo Amistà, 37enne padovano, disoccupato da oltre un anno e padre di cinque figli, che chiede un lavoro per continuare a mantenere dignitosamente la sua famiglia. Massimo, presente in studio, si commuove alla vista del video che riassume la sua stessa vicenda. Finché poco dopo, arriva una telefonata in diretta: è quella di Marco Maniero, titolare di un’impresa di arredamenti in un piccolo centro alle porte di Padova. Maniero chiede di poter parlare con Massimo. Le telecamere allora stringono sul primo piano dell’uomo: “Cosa fai lunedì mattina?” – domanda Maniero. “Sarò in giro a cercare lavoro, come sempre” – risponde Amistà. “Allora presentati alle otto da me che ti assumo”. Scatta l’applauso. Il pubblico si alza in piedi in un’ovazione. Lacrime di gioia. Ma… se non fosse andata esattamente così?

Guarda le foto:

TUTTO PREPARATO – Questa mattina Riccardo Bastianello racconta per il Corriere del Veneto i retroscena della commuovente storia di Massimo e della sua famiglia. Per carità, un nuovo lavoro Massimo ce l’ha davvero: un contratto di tre mesi. Ma non è andata esattamente come visto in tv, e cioè che l’imprenditore, incollato alla tv in una piovosa domenica primaverile, decide su due piedi di assumere in diretta l’onesto ma sfortunato padre di famiglia. A raccontarlo al Corriere è lo stesso Maniero:

Una troupe di Canale 5 insieme a Massimo è venuta a trovarmi in azienda mercoledì scorso – conferma l’imprenditore -, noi avevano bisogno di manovalanza e allora ho pensato “perché no?”. Ho anche deciso di estendere il contratto iniziale da uno a tre mesi per dare fiducia a quest’uomo». Non solo. La generosità dell’imprenditore padovano si è anche spinta oltre, anticipando al suo neoassunto i soldi di una bolletta scaduta che, se non pagata, avrebbe lasciato lui e la sua famiglia al freddo.

TROVARE LAVORO? BASTANO DUE ORE – Anche Massimo Amistà racconta la sua versione:

Sono entrato in contatto casualmente con Canale 5 – ha raccontato Massimo Amistà – ho raccontato la mia storia e poi loro mi sono venuti a prendere a casa e mi hanno portato in giro per negozi e aziende della zona alla ricerca di lavoro. Dopo due ore avevo trovato questo impiego.

“SCENEGGIATA” – Ovviamente, il tutto è stato poi montato a regola d’arte, per tirarne fuori un capolavoro di tv del dolore, però con lieto fine. Il padre disoccupato ha una possibilità di riscatto e l’imprenditore buono viene osannato come modello di compassione e generosità. Qualcuno, però, non ci sta, e la “sceneggiata” diventa oggetto di feroci critiche. Scrive ancora Bastianello sul Corriere:

[…] Era immaginabile che l’operazione realizzata dalla trasmissione di Canale 5 avrebbe fatto discutere. In primis quelle persone che ogni giorno cercano di dare risposte a centinaia di disoccupati in situazioni simili a quella di Amistà. «Non abbiamo bisogno di compassione – ha spiegato Antonio Silvestri, segretario padovano Fiom Cgil -, che vengano a vedere le centinaia di lavoratori che ogni giorno si mettono in coda dalle 7.30 del mattino per chiederci qualche aiuto, per dirci che sono rimasti senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. La realtà è ben diverso da uno show televisivo. Che vadano tutti dalla D’Urso, se sono così bravi ad architettare queste sceneggiate».

Il disoccupato d’altra parte spiega la sua versione: il 37enne aveva deciso di tenere all’oscuro la moglie e i figli per regalarle la sorpresa in diretta.
(Photocredit: VideoMediaset/DomenicaLive)

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