Caso Mesiano, il giudice dai calzini strani: sospeso il direttore di Studio Aperto

L’Ordine dei Giornalisti a distanza di mesi punisce Claudio Brachino, a capo di Videonews, per il servizio sul magistrato che condannò Fininvest.

15 ottobre 2009: va in onda su Mediaset uno strano servizio su di un giudice, Raimondo Mesiano. Il magistrato che solo un giorno prima aveva condannato la Fininvest a pagare una multa milionaria per danni alla Cir di Carlo de Benedetti. La motivazione: grazie al Lodo Mondadori lo “scippo” di Segrate, che finì appunto al biscione, fu lecito, ma costituì un danno che andava risarcito. E Claudio Brachino, direttore di Videonews, manda uno dei suoi cronisti a filmare la vita privata del giudice: descrivendolo come un personaggio sospetto, dalle abitudini cupe e grigie, e dai calzini azzurri che davano l’impressione di una persona di cattivo gusto.

DILEGGIO – Dopo praticamente un anno, l’ordine dei giornalisti della Lombardia sospende Brachino. Il suo servizio provocò “un effetto diffamatorio sfiorante il dileggio” ai danni del giudice. Perciò il tesserino del giornalista è da considerarsi congelato fino a nuovo ordine: la notizia la riporta il Corriere della Sera in un piccolo trafiletto. Non sono dunque bastate le scuse che Brachino aveva porto al giudice, dicendosi pronto ad ospitarlo in studio. “Chi mangia fa molliche“, aveva detto il direttore. “Il servizio sul giudice Raimondo Mesiano, andato in onda giovedì scorso, non è stato un capolavoro. Di questo me ne assumo tutte le responsabilità. Mi scuso quindi con Mesiano e mi impegno a non trasmettere più quelle immagini. Io non ho alcuna paura di scusarmi”. Per l’associazione di categoria, però, tutto questo non è stato sufficiente.

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