Chi sono gli autori del sito che vuole “liberare” i 5 Stelle

Si chiamano Movimento Revolution e tra loro c’è Gaetano Vilnò, conosciuto anche come Massimo Dini e, da oggi, pure come “Pinco Pallino”. Sono infatti loro ad aver fatto i due siti www.senatori5stelle.it e www.deputati5stelle.it che nelle intenzioni dovrebbero “liberare” i parlamentari del MoVimento 5 Stelle.

LIBERARE I DEPUTATI A 5 STELLE – Della storia abbiamo parlato ieri qui. Nel frattempo è nata anche la pagina facebook del sito internet, che sta facendo man basse di fan grazie anche alle sponsorizzazioni e alla pubblicità. E sulla pagina c’è già chi sta intervenendo sulla questione della privacy e del falso whois pubblicato ieri:

liberiamo movimento 5 stelle 2

Tra i commenti c’è anche quello di Davide Barillari, del MoVimento 5 Stelle del Lazio:

liberiamo movimento 5 stelle 3

L’obiettivo, spiegano i promotori, è quello di liberare il MoVimento 5 Stelle:

Riteniamo che il MoVimento 5 Stelle rappresenti un grande esperimento politico di democrazia dal basso. Ahinoi le modalità con cui Grillo e Casaleggio controllano il MoVimento portano ad una condizione opposta, e contraria ai principi del MoVimento stesso: accentrare il potere nelle mani di due sole persone (Grillo e Casaleggio). Assistiamo in Italia alla strumentalizzazione della tecnologia per l’accentramento del potere, mentre all’estero esistono importanti esperimenti riusciti di democrazia dal basso che riescono a gestire l’intero processo decisionale e le attività di comunicazione in modo auto-organizzato e secondo ben precisi modelli funzionali volti a garantire il principio “uno vale uno”. Casaleggio e Grillo esercitano questo potere attraverso due principali modalità: – attraverso la gestione esclusiva, non trasparente e privata dei sistemi informatici – attraverso il mantenimento esclusivo del diritto di comunicazione esterna Se fosse veramente un sistema democratico proveniente dal basso, Grillo e Casaleggio lascerebbero che il MoVimento 5 Stelle si auto-determini, guardando a grandi esperienze di democrazia (liquida) come quella tedesca del Partito Pirata Tedesco dove: – la comunicazione esterna è “cosa di tutti” ed affidata al principio secondo cui “tutti gli iscritti sono portavoce” – i sistemi informatici e le basi dati degli iscritti sono gestiti in modo trasparente dalla comunità, e non da un soggetto privato che ne possiede sia i dati che il software Osservando queste due differenze si può comprendere quale grande potere e controllo Grillo e Casaleggio esercitano in modo diretto e indiretto sul MoVimento 5 Stelle, attribuendosi leadership e arrogandosi diritti che non sono loro: questi diritti infatti appartengono al solo MoVimento 5 Stelle fatto di cittadini.

L’AUTORE DEL SITO – Ma soprattuttto, l’identità dell’animatore dei due siti è nota. Nonostante nei commenti di Liberiamo il MoVimento 5 Stelle si invochi la privacy in ragione del rischio di minacce, la proprietà del sito è stata “rivendicata” da quelli di Movimento Revolution:

Riteniamo dunque estremamente importante per la democrazia che gli eletti a 5 Stelle rivendichino la propria indipendenza – anche dagli stessi Grillo e Casaleggio, cui va comunque riconosciuto il ruolo di fondatori ed ispiratori del Movimento 5 Stelle. Un’indipendenza di pensiero e azione indispensabile per rispettare i valori di chi ha scelto di aderire al M5S, per chi ha scelto di cercare di cambiare le cose non per un interesse di pochi ma per potere operare secondo gli interessi dei Cittadini. Un’indipendenza che pare minacciata sia da dichiarazioni esplicite dei vertici che da una rilevante opacità della gestione del MoVimento (su questo tema, maggiori informazioni in calce al comunicato e sui nostri siti). E’ con questo scopo che nascono i due siti : www.deputati5stelle.it www.senatori5stelle.it creati dai Cittadini del MoVimento, che vi invitiamo a visitare. I due siti si rivolgono a: – gli eletti del MoVimento, (con una abbondanza di informazioni legali e consigli per tutelare meglio la democrazia dal basso); – i cittadini, in modo che possano informarsi e far sentire la loro voce presso gli eletti (con tutti i link necessari a contattarli sul web).

E Gaetano Vilnò (alias Massimo Dini) rivendica il successo dell’iniziativa su Facebook:

massimo dini gaetano vilnò

GAETANO VILNO’ ALIAS MASSIMO DINI – Chi è Gaetano Vilnò alias Massimo Dini? Il nome era balzato agli onori delle cronache nei mesi scorsi per la sua presunta cacciata dal MoVimento 5 Stelle:

Gaetano Vilnò, alias “Massimo Dini” su Facebook, 38 anni, nato a Parma, “agente in attività finanziaria”, a suo dire nel 2009 fu nominato capo dell’allora lista civica 5 Stelle parmigiana da Beppe Grillo in persona. Fu dunque una delle prime investiture nella futura Stalingrado del M5S, quando ancora a Federico Pizzarotti non pensava nessuno: “Federico lo conosco bene, alle riunioni era molto timido – ricorda – non mi sembra ancora vero che oggi sia sindaco. Ma comunque non ce l’ho con lui, lui non conta niente, io voglio tagliare direttamente la testa della serpe”. Addirittura. Cosa capitò nel 2009, dopo la benedizione di Grillo? “Capitò che altri attivisti del 5 Stelle di Parma – prosegue Vilnò – tra cui Marco Vagnozzi (attuale presidente del consiglio comunale, ndr) e Peppe Carpentieri, decisero di appoggiare un gruppo civico denominato ‘Per il bene Comune’. Mi opposi, dicendo che a me interessava presentarmi come 5 Stelle e basta”. Ne nacque secondo Vilnò una faida. “Vagnozzi e Carpentieri si rivolsero a Favia, il quale perorò la causa presso Grillo che alla fine mi cacciò dal 5 Stelle”. In particolare sarebbe stato lo studio di avvocati del comico a proibire a Vilnò di utilizzare il simbolo 5 Stelle. “Mi sentii tradito in modo subdolo, da allora me la sono legata al dito” ribadisce a proposito degli ortodossi di Parma e dello stesso Favia, così descritto: “E’ un furbacchione, ha tentato in modo goffo un colpo gobbo contro Grillo. Ma Grillo mica lo butti giù con un fuorionda su La7”. E invece come, di grazia? “Andando oltre Grillo, oltre la vecchia politica, oltre tutte le dispute che ci sono state fino a oggi. Siamo tutti stanchi di essere sottomessi a tutto, basta con Pd, Pdl, Udc e basta anche con Beppe Grillo”.

Ma la ricostruzione del presunto dissidio non era piaciuta ai 5 Stelle romagnoli:

“Apprendiamo dalla stampa che un gruppo di fuoriusciti del MoVimento 5 Stelle, uniti sotto il nome “movimento revolution”, si sia organizzato presentando un esposto all’Agcom, aprendo una crepa all’interno del MoVimento stesso. Precisiamo che non esiste nessun gruppo organizzato operante sotto il nome di “movimento revolution” benché meno composto da fuoriusciti del MoVimento 5 Stelle. Esiste invece un sito con tale dominio, gestito ad personam da Gaetano Vilnò, personaggio che purtroppo ben conosciamo da anni e che mai ha fatto parte del MoVimento 5 Stelle. Vilnò tentò nel 2009 di appropriarsi privatamente del logo M5S di Parma, con 3 anni di anticipo sulle elezioni comunali. Scoperto e segnalato dal Meetup locale, fu tempestivamente bloccato grazie all’intervento dello staff. Nel 2010, non trovando sponda nel gruppo che organizzava le liste alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, si candidò con la Destra di Storace. Durante la campagna elettorale si rese protagonista di diverse violazioni alle norme vigenti. Ci stupisce come i media possano dare credibilità ad un personaggio del genere, che mai ha avuto a che fare col MoVimento 5 Stelle.” MoVimento 5 stelle Emilia-Romagna

Queste le proposte del sito:

Edit: nei commenti gli autori del sito smentiscono l’attribuzione, nonostante sia stata “rivendicata” su Facebook. Correggiamo, quindi, ricordando che in Italia la situazione è disperata, ma non seria.

Edit2: Gaetano Vilnò ci chiede rettifica di quanto affermato in questo articolo: il comunicato pubblicato sul sito di MoVimento Revolution non era una ‘rivendicazione’ dell’iniziativa da parte del sito, ma semplicemente si pubblicava un comunicato ricevuto da terzi. Segnaliamo, quindi, ricordando che in Italia la situazione è disperata, ma non seria.

 

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