Turismo dentale, opportunità e rischi

La sorpresa è arrivata dai corridoi della Bit, ovvero la presenza di due stand destinati a raccogliere clienti per cliniche odontoiatriche estere, nella fattispecie croate ed ungheresi.

FENOMENO IN CRESCITA – Si, perché il turismo dentale negli ultimi anni, anche a causa della crisi, ha conosciuto una crescita esponenziale. Sono sempre di più gli italiani che decidono di unire una vacanza ad un lavoretto da farsi ai denti, ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quello che pagherebbero in Italia. Parliamo di risparmi che possono raggiungere anche picchi del 70 per cento, se confrontati con lo studio magari di fiducia. Il primo allarme è stato lanciato dall’associazione nazionale dentisti italiani nel 2006 ma da allora il flusso di connazionali “emigrato” per farsi mettere a posto la dentatura non è diminuito. Anzi.

4000 PAZIENTI L’ANNO – Al Bit di Milano erano presenti due aziende, la Kreativ Dental e la Rident, rispettivamente ungherese e croata. Soffermiamoci sulla prima. L’azienda ungherese si è definita la “fondatrice” del turismo dentale e promette un risparmio sulla cura dei denti che va dal 50 al 70 per cento rispetto all’onorario pagato in Italia. Parliamo di un’azienda nata nel 1996 e che opera annualmente 4000 pazienti. Per dare un’idea dei prezzi possiamo dire che un impianto “alpha-bio” viene a costare 515 euro mentre una dentatura completa con tanto di denti ha un valore di 500 euro. Parliamo di prodotti garantiti a vita.

TUTTO COMPRESO – E non è tutto. Nel prezzo è compreso l’abbonamento dei mezzi pubblici di Budapest, un giro turistico, l’intervento di un interprete madrelingua, il taxi, oltre che naturalmente la visita preliminare. Se invece il lavoro dovesse valere almeno 1800 euro, ecco che nel prezzo spunterebbe anche il rimborso dell’aereo e una notte in un hotel convenzionato. Una specie di fabbrica del dente. Com’è possibile che possa essere offerto tutto questo? L’ha spiegato Attila Bela Knott, general manager dell’azienda, ripreso da l’agenzia di viaggi.

CONTROLLO EUROPEO – L’azienda ungherese rivendica il fatto per cui, a differenza di altri paesi che vedremo successivamente, essendo l’Ungheria un paese membro dell’Unione Europea, i medici sono costretti a seguire i protocolli specificati da Bruxelles, esattamente come succede in Italia. Ma il gioco vale la candela, visto che il volume d’affari del turismo dentale è di oltre 50 miliardi di euro l’anno. Soldi garantiti dai clienti che provengono da Gran Bretagna, Irlanda, Scandinavia, Francia ed Italia. Il controllo europeo impone alla struttura d’impiegare dentisti estremamente qualificati ai quali è stata richiesta un’esperienza all’estero per essere ritenuti ancora più affidabili.

I NUMERI DEL POLICLINICO RIDENT – La seconda azienda presente invece è la croata Rident di Rijeka, in italiano Fiume. La struttura promette un risparmio di oltre il 50 per cento sugli impianti, con tanto di garanzia di competenza e professionalità. La struttura segue il paziente con assiduità grazie ai suoi 24 dottori odontoiatri, 2 dottori specialisti in ortodonzia, 3 dottori specialisti in chirurgia orale, implantologia e parodontologia, 2 tecnici sanitari in radiologia medica, 30 infermiere e 48 odontotecnici. Il Policlinico ha l’orario di lavoro continuato, dalle ore 7:00 alle 21:00, ed il sabato dalle 7:00 alle 15:00.

 

OFFERTE E GARANZIE – I medici sono iscritti nell’Albo professionale degli odontoiatri Croato e questi operano anche come sanità pubblica per i cittadini di quel Paese. Anche in questo caso è presente un’offerta viaggio, ma limitatamente a coloro che sono venuti in contatto con l’azienda in Fiera. A questi viene garantito un autobus granturismo che li porterà alla clinica per una visita. Niente da dire, almeno in apparenza. I progetti sono interessanti e sembrano garantire il massimo della sicurezza ai pazienti. Ad esempio la Kreativ Dental offre una garanzia valida però solo in caso di controlli periodici e comportamenti allineati a quelle che sono le prescrizioni mediche.

IL SITO IN ITALIANO – Insomma, il paziente viene seguito dall’inizio alla fine. Ma non sempre avviene una cosa del genere. Ormai in Europa sono decine le aziende, in special modo dell’Europa dell’est, che offrono impianti e lavori odontoiatrici a prezzi anche del 50 per cento inferiori a quelli praticati in Italia. Troviamo cliniche in Romania, Albania, Moldavia, Slovenia. In Croazia esiste addirittura un sito in italiano, Croazia dentisti, dove vengono raccolti tutti i laboratori che operano anche stranieri, suddivisi per le varie zone del Paese.

L’OFFERTA RUMENA – Il centro impiantologico di Bucarest si accontenta di una scannerizzazione di una “RADIOGRAFIA PANORAMICA, ad una risoluzione fotografica in formato jpeg” che viene successivamente inviata tramite e-mail. Viene consigliato poi di fotografare le radiografie con una luce che le investe da dietro così da far risaltare il contrasto. In risposta si otterrà un preventivo comprensivo “del programma di lavoro relativo alle cure dentali in Romania”. La clinica mette a disposizione due alberghi convenzionati ed un autista che va a prendere i clienti in arrivo all’aeroporto di Bucarest. L’operazione può durare da 3 a 7 giorni a seconda delle tipologie di lavoro ed è coperta da una garanzia.

IL BUSINESS IN VARI PAESI – Dentistiinalbania offre invece il soggiorno gratuito a Tirana per tutta la durata dell’intervento. Intervento nel quale verranno usati materiali conformi alle normative CE. Lo stesso servizio è garantito anche in Moldavia. In questo caso però viene specificato che il risparmio non è dato dalla scelta di materiali scadenti bensì dal fatto che i costi di gestione nel paese est-europeo sono molto più bassi, così come gli stipendi di medici ed infermieri. Insomma, si risparmia sul “gestionale” e non sul materiale. Negli ultimi anni anche la Polonia si è inserita nel grande business del turismo dentale ma nello specifico è stato scelto un messaggio che non lascia scampo a dubbi di alcun genere. Nello specifico, Progetto Salute ha voluto sfatare alcuni miti relativi alle operazioni nell’Est Europa che come abbiamo specificato, sono assolutamente regolamentate e controllate secondo gli standard dell’Unione, garantendo sicurezza e professionalità. Difatti, continua Progetto salute:

NON È VERO CHE:

– Se scelgo una soluzione di dentista low cost in Polonia la qualità sarà minore.

– Se scelgo una soluzione di dentista low cost in Polonia i materiali sono peggiori.

– Se scelgo una soluzione di dentista low cost in Polonia c’è meno professionalità.

– Se scelgo una soluzione di dentista low cost in Polonia non sono garantito.

– Se scelgo una soluzione di dentista low cost in Polonia è un rischio.

– Se scelgo una soluzione il dentista low cost in Polonia sarà meno preparato.

– Se scelgo una soluzione il dentista low cost in Polonia non usa nuove tecniche.

Ricordatevi che l’Europa è una e gli obblighi sono gli stessi in fatto di igene, professionalità e preparazione.

SU COSA SI RISPARMIA? – Che poi si tratta dello stesso messaggio proveniente da Ungheria e Romania: siamo membri dell’Unione, la legge impone una serie di obblighi da rispettare e noi lo facciamo rispettando le norme e garantendo un servizio di livello, come quello italiano. Il risparmio deriva dal fatto che il lavoro costa meno e quindi è possibile risparmiare anche usando i migliori prodotti sul mercato ed operare con i migliori professionisti sulla piazza. Allora dove sta il problema? Semplice. In molti casi, ed in particolar modo per i laboratori al di fuori dell’Unione Europea, c’è il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano in caso il lavoro non rispetti gli standard normali.

LE CRITICITA’ – Eppure, come ci spiega Supermoney, la voglia di risparmiare è tale per cui si cerca di lanciarsi lo stesso nell’avventura, nella speranza che non succeda niente di particolare. Ogni anno sono ventimila gli italiani che si curano all’estero grazie ai costi di soggiorno contenuti ed ai trattamenti che portano ad un risparmio del 60 per cento. A volte però dietro questi messaggi si nascondono problemi molto gravi. Com’è possibile che un lavoro che svolgereste in Italia in due o tre mesi lì lo risolvete in sette giorni? E quali sono i materiali che vengono usati?

Share this article