“Vi spiego chi ha attaccato Pontifex e perché”

Pouf! In un attimo il blog Pontifex non è più on line. I gestori hanno denunciato un hackeraggio in piena regola. Il sito è conosciuto in rete per le parole durissime nei confronti dei diritti degli omosessuali, visione della donna, sessualità. E’ finito recentemente sui telegiornali perché don Piero Corsi sul portone della chiesa di San Terenzo affisse le pesanti parole di Bruno Volpe, facendo indignare l’Italia intera. A raccontare tutto è il webmaster Carlo Maria Di Pietro che spiega cosa è successo. Definisce il gesto un “attacco vile” che va “contro la libertà di espressione”. Abbiamo ricordato i post  sulla donna non più “focolare di casa”, pezzi secondo loro “distorti dai media”. Sulle richieste contro il gay pride replica: “Ci sono tanti omosessuali casti che leggono e scrivono su Pontifex. Con pseudonimo”. Il nuovo sito sarà a breve on line con una nuova veste grafica, specifica il webmaster.

Guarda la nuova grafica di Pontifex:

Come è avvenuto l’attacco?

“L’attacco è ancora in corso. C’è stato notificato l’attacco hacker il 28 dicembre 2012 dal CNAIPIC del Ministero. Dal 31 dicembre il sito ha iniziato a fermarsi. L’hackeraggio all’inizio non è stato arginabile. Trattasi di attacco DDoS (Distributed Denial of Service) contro i nostri siti, ad opera di un hacker professionista. Viene sfruttata una falla del Cms WordPress, in uso da numerosi utenti nel mondo. A nostro avviso si tratta della funzionalità di Pingback, sistema che permette di “avvisare” altri blog/siti della pubblicazione di un nuovo articolo. Il Pingback tenta di risolvere un url da pingare (interrogare); alterando la richiesta e interrogando un host diverso dalla lista di WordPress, la richiesta può essere indirizzata verso un sito che sarà la vittima del criminale. Se l’attacco è circoscritto, il problema è facilmente aggirabile mediante firewall, ma quando l’attacco diventa di tipo Distributed (DDoS, la D sta per distributed) è quasi impossibile sopravvivere, a meno che non si posseggano risorse economiche ingenti e infrastrutture professionali. I server che ospitano il nostri siti non sono in grado di fare fronte ad una mole di richieste così elevate e concentrate nello stesso momento, essendo i siti in php, quindi il sistema va in down e diventa non navigabile”.

Per quale motivo vi hanno attaccato? 
“Il nostro sito nasce nel 2008. Lo creammo io, Padre Marcello e Bruno Volpe. C’è tanta intolleranza verso il cattolicesimo. Per questo è stato fortemente criticato”.  Però ci sono stati un po’ di commenti pesanti riguardo a omosessualità e omicidio. “Pontifex pubblica degli articoli che si rifanno al magistero della Chiesa Cattolica. Che poi questo possa esser condivisibile o meno è un altra cosa. Non è corretto però minacciare Volpe, lasciargli proiettili nella cassetta delle lettere, picchiarlo. E nemmeno fare attacchi hacker. Sono comportamenti criminali figli dell’intolleranza. Il discorso del femminicidio è stato completamente ribaltato dai giornali. Quello che c’era scritto nel volantino è totalmente diverso. Nel manifesto non c’è nessuna giustificazione al femminicidio o alla violenza”.

No. Si parla di donne da relegare in casa. Indicate il degrado della famiglia causato dall’emancipazione femminile.
“No, non c’è una condanna all’emancipazione femminile. Come dice Papa Giovanni Paolo II la donna può rapportarsi al mondo ma in chiave evangelica. Ti dirò di più, fra tutte le polemiche, sono state tantissime le donne anche atee che si dicono preoccupate per donne che ammiccano davanti ai loro mariti. Non si deve confondere la misoginia con i principi cristiani. Certo sarebbe preferibile che la donna fosse l’angelo del focolare e il marito un gran lavoratore”.

Le parole sono queste: Quante volte vediamo ragazze e signore mature circolare per strada con vestiti provocanti e succinti? Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre e nei cinema? Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e poi si arriva alla violenza o abuso sessuale (lo ribadiamo. Roba da mascalzoni).
“Perché mi vuoi rinnegare che non si consumano tradimenti nei luoghi di lavoro, nelle palestre? Non stai parlando con un bacchettone ho gestito discoteche dal 1993 al 2002 so benissimo come funziona il mondo”.

Ma scusi una donna non può esser libera di vestirsi come vuole?
“Sì ma se si studia San Tommaso D’aquino, nel peccato c’è una corresponsabilità. Si chiama tentazione e l’indurre in tentazione è anche questo”.

Ma un attimo. Costoro provocano? L’abuso sessuale è un reato. Il reato è scatenato della persona. Io credo che ogni persona debba tenersi i pantaloni chiusi.
“Su questa cosa hai ragione. Pontifex Roma è un blog. Andrebbe letto con continuità. Questo articolo fa parte di una serie di articoli relativi alla pornografia, di donne vendute come oggetto di desiderio, sesso facile, stereotipi volgari. Facendo così si autorizza tante volte l’uomo debole ad agire, perché crede che il sesso sia dovuto e la donna sia una merce. E questo è sbagliato. Anzi, il post era addirittura un discorso a favore delle donne. Quella frase è fraintendibile”.

Ascolta l’intervista:

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Voi avete scritto di gay indemoniati. Non ritenete che queste parole siano pericolose?
“Nel rituale romano di esorcismo a volte il demonio ha risposto parlando di omosessualità. Noi cattolici non possiamo certo andare a contrastare l’opinione degli esorcisti.  Secondo i canoni specifici l’omosessualità viene vista come un comportamento depravato. Noi riportiamo l’opinione dei papi della Chiesa. Nessuno inventa niente. Io ti parlo come Carlo Di Pietro Sono un grandissimo amico della comunità gay. Ho tanti amici omosessuali. Però quando si parla di tematiche morali non posso dare ragione a loro”.

In che senso?
“Con grande amicizia e affetto verso loro, questo modo di fare non è compatibile con la morale cristiana. Non bisogna colpire il peccatore. Gli omofobi sono altri. I violenti. Noi non imponiamo a nessuno la morale cattolica la narriamo su internet. Si chiama libertà di espressione”.

Sì però l’appello a Napolitano di fermare il gay pride… I vostri post chiedono di limitare una determinata libertà. Non crede che vada contro i valori cristiani?
“Assolutamente no. Sant’Agostino diceva Il cattolico che condanna l’empio rende grazie a Dio. L’empio che condanna il cattolico si rende alla dannazione. Il solo domandare al Presidente della Repubblica non equivale ad esser cattive persone. Uno domanda. Poi non sono articoli scritti da me. Non è una cosa anticattolica. Diverso sarebbe stato scrivere ai poliziotti pigliate i manganelli picchiateli. Guarda che ci sono blog che chiedono la nostra morte e quella del Papa. Ci sono tanti omo casti che leggono e scrivono su Pontifex. Con pseudonimo”.

Continuerete di nuovo con questa linea? Con post facilmente fraintendibili dall’opinione pubblica? 
“In tanti dicono la loro opinione su Pontifex. Io sono molto più prudente. Poi ci sono gli editorialisti d’assalto come in ogni quotidiano. Noi manterremo sempre la nostra linea, quella della fondazione del sito. Io penso di sì penso che quello riportato per il femminicidio sia stata la goccia. L’origine degli attacchi è stata rivendicata. Le indagini sono ancora in corso. Non posso rivelare altro. Il sito è già on line. La grafica è cambiata. Entro 24 ore il nuovo sito sarà visibile in tutto il mondo”.

Io però non vedo ancora nulla. Avete cambiato dominio?
“No no il dominio è lo stesso. Ci vogliono varie ore affinché il sito sia visibile in tutto il mondo. Io leggo la mattina sia Avvenire che L’unità, Repubblica e Libero. L’attacco è stato davvero un atto vigliacco e molto triste”.

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