Se la moglie di Vespa giudica Vespa

Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa e già funzionario di primo piano del ministero della Giustizia, è stata nominata ieri commissario dell’Autorità Garante della Privacy. Una nomina inopportuna, se non altro perché la’uthority ha alcuni poteri regolatori e sanzionatori riguardo trasmissioni televisive come Porta a Porta. Il Corriere ci racconta i dettagli:

 

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«E pensare che io sarei voluta tornare in magistratura», commenta ora la Iannini respingendo anche la semplice allusione a un emendamento ad personam. Di recente lei — Premio Belisario, Legion d’onore, artefice in passato delle 13 estradizioni di ex terroristi rifugiati in Francia (comprese quella di Persichetti e quella, inevasa, di Battisti) — ha fatto domanda per la presidenza del tribunale di Tivoli, per la presidenza di una sezione del tribunale di Roma, per la Procura generale della Cassazione, ma non ha avuto soddisfazione dai colleghi togati del Csm.

Per cui eccola qua, Augusta Iannini, nel nuovo ufficio di Piazza Montecitorio dalle cui finestre si vede fin dentro la Camera:

La sua nomina «è fastidiosamente inopportuna—argomenta Pancho Pardi (Idv) — perché potrebbe trovarsi nella situazione di dover giudicare eventuali violazioni della privacy commesse dalla trasmissione del marito». Lui, Bruno Vespa, replica con una battuta: «Siamo laureati entrambi con una tesi sul diritto alla riservatezza. Ma all’università mia moglie era più brava di me».

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