Finita l’era delle escort, arrivano le wing woman

Stufi di annusare il profumo di gnocca che sale da Villa Certosa senza poter banchettare? Volete diventare protagonisti del meraviglioso mondo dei tombeurs de femmes a pagamento? Forse abbiamo trovato quello che fa per voi.

E’ chiaro ed evidente che mica tutti possono permettersi un branco di escort da invitare al picnic con gli amici, specie di quelle che si vedono in giro sul web un po’ dappertutto. Solo per fare un esempio, una del livello di Chantal costa 1.200 euro a notte e, per la doppietta con l’amica del cuore (Azzurra), ce ne vogliono 2 mila. Considerando che l’offerta è abbastanza in linea con la media, si evincono almeno due certezze: la prima è che il nostro primo ministro si rivolge a pessimi intermediari e la seconda è che, per la maggior parte del volgo, quelle lì son destinate a rimanere nel mondo dei sogni irrealizzabili. Sempre che possa servire a consolare qualcuno delle ingiustizie del mondo, va tenuto in debito conto che molte delle signorine che offrono le loro grazie al chilo non assomigliano troppo ai book fotografici che appaiono sulla rete. Qualcuna mette foto del 1975 e qualche altra le ruba semplicemente dove capita: modelle, attrici, porno stars non fa differenza. Sarà per questo che esistono parecchi siti sui quali la clientela si scambia impressioni, esperienze e recensioni. A quei prezzi, una parziale autodifesa val la pena di tentarla.

RETROGRADI – Resta il fatto che, tariffe e fregature a parte, portarsi a casa una escort da spupazzare non è esattamente una gran dimostrazione di savoir faire con il genere femminile né può garantire il piacere aggiunto che può dare una conquista autentica. E’ roba che può andare bene per quella categoria di utilizzatori finali che sono più inclini a privilegiare la quantità rispetto alla qualità e che non hanno tempo o voglia di dedicarsi ad avventure più impegnative. Insomma, comprarsi l’accompagnatrice – diciamocelo – è troppo out per quelli come me e voi che, invece, sono tutto un pozzo di intelligenza e di progressismo nei costumi, ma comunque attaccati ad una nostra etica antropologicamente superiore i cui principi non sono negoziabili. Tuttavia, molte volte apertura della mente e livello culturale non bastano a superare le barriere comunicative che, da che mondo è mondo, separano uomini e donne. Sono – siamo – in tanti quelli che patiscono una specie di complesso di inferiorità di fronte ad una figliola di bellezza sopra la norma. E, di fronte ad una dea aver letto Umberto Eco per intero (note bibliografiche comprese) non serve quasi mai a farci sentire all’altezza dell’improbo compito.

L’UOVO DI COLOMBO – Ora, posto che mai e poi mai pagheremmo per una notte d’amore, dalle ambasce può essere difficile uscire con le sole proprie forze. Il problema deve averlo notato qualche imprenditore particolarmente sveglio che ha pensato bene di inventarsi un servizio che casca decisamente a fagiolo. Non è una novità assoluta perché negli States, patria d’elezione di ogni puttanata commerciabile (Dio ce li conservi!), le wing women esistono dal lontano 2003. Ma chi sono costoro? Innanzitutto, chiariamolo a beneficio delle interessate, non sono accompagnatrici nel senso biblico del termine. Più esplicitamente, non sono loro quelle che ve la daranno. Queste algide figure sono autentiche professioniste della socializzazione e la loro funzione professionale parte da un assunto universale difficilmente contestabile: “Every guy out there knows that it is much easier to meet women when you’re around other women.” Per certi versi, quindi, le donne sono come i soldi: tendono a concentrarsi dove ce ne sono già in abbondanza. Il discorso, naturalmente, è più complicato di così e ce lo spiega nel dettaglio uno dei leader italiani del settore, Wingwoman.it: “Devono semplicemente accompagnarti nella tua uscita, colloquiare con te e fare abbassare la guardia alle ragazze intorno a te. Infatti le vedrai parlare con te, rivolgere la parole alle ragazze intorno a loro e una volto rotto il ghiaccio presentarti e farti entrare nella conversazione in maniera completamente trasparente e semplice. Il passo più importante lo faranno loro per te e poi … tocca alla tua personalità fare il resto. Ma stai tranquillo, non ti abbandoneranno a te stesso fino a che non noteranno che sei in grado di andare avanti o che non noteranno che è proprio il caso di allontanarsi in modo da lasciarti il campo libero”.

TUTTO FACILE – In linea di principio, l’innocente trucchetto potrebbe anche funzionare. E’ ovvio che, presentandosi all’happy hour accompagnati da una sventola da paura, ben difficilmente la preda reale immaginerà di essere la vittima designata di un piano così astuto e diabolico. Quindi, ammettiamo pure che non farà eccessive resistenze ai tentativi di ice-breaking della complice in affitto. Però qualcosa bisogna prepararsela per bene già da casa perché alcuni passaggi nascondono più di un’insidia e il finale può essere complicato da gestire. Probabilmente sono tutte possibilità che i maghi della comunicazione hanno previsto e incluso nel manuale di istruzioni, ma sarebbe consigliabile tenere a mente il vecchio adagio di Helmut von Moltke, e cioè che nessun piano di battaglia sopravvive al contatto col nemico. Per esempio, bisogna stabilire cosa fare mentre la Eva Kant a ore si lavora il vostro oscuro oggetto del desiderio. Escludendo la possibilità di farsi una partitina con la playstation portatile, restano una serie di goffe alternative (simulare la necessità di parcheggiare la macchina in modo più adeguato? Fingere di telefonare a Obama per discutere degli scenari che si aprono in Iran?) che rischiano di compromettere seriamente l’intera operazione. Ostentare disinvoltura è indispensabile, ma forse molto difficile per uno che ha bisogno di una spalla per chiedere ad una tizia come si chiami. E non parliamo del momento in cui il gancio vi lascia soli che solo al pensiero mi si alza la temperatura corporea e comincio a sudare come un cavallo. Il che, notoriamente, diminuisce di parecchio il sex appeal.

MA CONVIENE? –  C’è da dire che, rispetto al servizio offerto dalle escort, questo appare decisamente più abbordabile. La tariffa media oraria di una wing woman è di circa 50 euro più IVA al netto di tutte le spese extra (ristorante, bar consumazione, benzina, eccetera). Però, facendo due conti, una seratina con la bambola da punta può arrivare a costicchiare parecchio. Facciamo un quattro-cinque ore che vanno dall’aperitivo con felice esito alla fine della cena in un ristorante di livello (viene anche lei perché ancora non siete pronti ad andare con le vostre zampine): in tutto, magari sono partiti cinque-seicento eurini con la forte probabilità che la serata si concluda in triste solitudine davanti a uno spot di pieno di porcone che ammiccano via satellite. Alla fine, si corre il rischio di aver speso l’equivalente di un’ora dalla Chantal di cui sopra (600 euro) in cambio di una serata piuttosto povera di soddisfazioni visto che il servizio – ovunque l’ho cercato – non offre mai una garanzia “soddisfatti o rimborsati”.  Del resto, è ragionevole che l’imprenditore non risponda dell’eventuale imperizia del cliente, anche se lo è meno che non risponda del fallito aggancio. Ma si tratta di un’attività pionieristica e non è difficile immaginare che le aziende del settore comprenderanno la necessità di investire anche sulla soddisfazione del cliente prima che il business vada definitivamente a puttane.

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