Il gran rifiuto di Roberto Burioni: «Non mi candido con il PD»

Ha sfogliato la margherita per mesi. Ma alla fine, tra Roberto Burioni e il Partito Democratico è spuntato il «non m’ama». L’immunologo del San Raffaele che ha trovato la sua popolarità su Facebook, attaccando la pseudo-scienza e le posizioni contrarie all’obbligatorietà dei vaccini, ha deciso che non sarà candidato al Senato per il Partito Democratico.

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ROBERTO BURIONI NON SI CANDIDA

Inutile la corte spietata di Matteo Renzi che gli aveva offerto un seggio blindato a Palazzo Madama. Roberto Burioni – dalle colonne del Corriere della Sera (e qualche minuto dopo sulla sua pagina Facebook) – ha spiegato le ragioni del suo gran rifiuto: «Posto che faccio già politica – ha affermato -, che sono felice e onorato di fare politica e che voglio continuare a fare politica, mi sono però chiesto quale possa essere per me in questo preciso momento il modo più efficace e produttivo di farla. A questa domanda non è stato facile rispondere, ma alla fine ho ritenuto che la cosa migliore sia rimanere al di fuori del Parlamento, mettendo i miei studi scientifici e la mia capacità di comunicare a servizio di chi combatte per la verità contro le bugie pericolose».

ROBERTO BURIONI, TECNICO IN UN GOVERNO DI LARGHE INTESE?

I malpensanti pensano alla volontà di non bruciarsi durante la campagna elettorale (specialmente se contrassegnata dal simbolo di un Partito Democratico che potrebbe uscirne con le ossa rotte), per poi potersi giocare la carta del tecnico che interviene nell’agone politico a giochi fatti. Che sia pronta per lui una poltrona importante in un governo dalle larghe intese? Viene da pensarvi, dal momento che la sua, nei confronti della politica, non è una chiusura totale:  «Io sento il dovere di fare qualcosa per migliorare la Nazione dove vivo e dove crescerà mia figlia – ha dichiarato -; insomma di mettere a disposizione degli altri quello che so e quello che so fare. Molti mi hanno detto “Stai lontano dalla politica, è uno schifo”. Ma io non la penso così».

Intatta la stima dell’immunologo nei confronti di Matteo Renzi: «Ho profondissima stima di Matteo Renzi – ha affermato -, che con coraggio e decisione ha preso senza tentennamenti la parte della scienza in questa Italia talvolta tentennante tra viltà, opportunismo e superstizione». La sensazione, insomma, è che la discesa in campo di Roberto Burioni sia soltanto rimandata.

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