Ora il M5S rischia davvero di correre alle elezioni senza il simbolo storico

Questo passaggio di associazioni – da quella di cui Beppe Grillo era capo politico dal 2009 a quella prevista dal nuovo statuto approvato il 30 dicembre 2017 – può davvero creare più grane del previsto per il simbolo M5S. Luigi Di Maio, ora, rischia davvero di affrontare la sfida elettorale più importante del Movimento – quella delle politiche del 2018 – senza il logo storico. Un problema non da poco, in termini di immagine ma non solo.

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SIMBOLO M5S, IL RICORSO

Il tribunale di Genova, visto il ricorso di alcuni esponenti della vecchia associazione guidato dal temutissimo avvocato anti-M5S Lorenzo Borrè, ha nominato un curatore speciale per l’associazione fondata del 2009. Quest’ultimo, ora, chiederà di gestire il simbolo, il dominio internet e addirittura le liste del Movimento.

Si ravvisa, pertanto, un «conflitto d’interessi» per Beppe Grillo, capo politico nell’associazione del 2009 e garante in quella del 2017. Un elemento che rischia di smontare tutto ciò che in questi ultimi mesi il Movimento aveva costruito, compreso la nomina di Luigi Di Maio come nuovo leader politico dei pentastellati. La tesi dei ricorrenti è quella che una nuova associazione non può far traslare direttamente nelle sue fila gli iscritti alla vecchia, senza che questi non siano stati nemmeno convocati.

SIMBOLO M5S, QUALI RISCHI PER IL NUOVO MOVIMENTO

«La costituzione dell’associazione del 2017 – si legge nel ricorso – che fin dall’inizio usurpa la denominazione della prima (in nessun modo consultata) e che ha ricevuto il simbolo con cui la stessa prima associazione si identifica, finisce per aggravare in modo intollerabile la situazione dell’associazione di cui fanno parte gli odierni istanti».

La sensazione, insomma, è che la partita sia ancora aperta, anche se dai vertici politici del Movimento fanno sapere che «il simbolo è di Beppe Grillo e nessuno glielo può togliere». Ma l’avvocato Borrè – che già ebbe ragione nel ricorso presentato da Marika Cassimatis, uscita vincitrice dalle comunarie a Genova e poi sostituita poco prima della campagna elettorale – è più che mai agguerrito. Il Movimento 5 Stelle si potrebbe trovare nella paradossale situazione di correre alle elezioni senza Movimento 5 Stelle.

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