Michelle Hunziker si dimentica di avere un fratello, il suo appello: «Esisto e sono disposto a perdonarti»

09/01/2018 di Redazione

Una lettera toccante, che racconta la storia di una inspiegabile esclusione. E che arriva a meno di un mese dall’inizio del festival di Sanremo 2018, che vedrà proprio Michelle Hunziker tra i protagonisti. Andrea Hunziker, fratello della showgirl, ha utilizzato le colonne della rivista DiPiù per comunicare con la sorella che – in base al suo racconto – lo avrebbe completamente dimenticato e rimosso dalla sua vita.

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FRATELLO HUNZIKER, LA LETTERA ALLA SHOWGIRL

«Da oltre dieci anni non mi chiami, non mi cerchi, non ti fai sentire: mi spieghi cosa ti ho fatto? – si legge nella missiva – Sono sordo e quasi muto, però esisto e ti voglio bene. Sono anche molto malato, cinque anni fa mi hanno diagnosticato anche un tumore al cervello che, per fortuna, i chirurghi svizzeri sono riusciti a rimuovere».

Andrea Hunziker si lamenta di essere stato dimenticato dalla showgirl che non lo ha nemmeno citato all’interno della sua autobiografia Una vita apparentemente perfettain cui Michelle ha parlato di tutti gli altri componenti della sua famiglia e ha addirittura rivelato i dettagli della sua partecipazione agli incontri con una setta segreta, che hanno messo in discussione molti aspetti della sua vita pubblica e privata.

FRATELLO HUNZIKER: «SONO DISPOSTO A PERDONARTI»

Proprio alla vigilia del Festival di Sanremo 2018, che rappresenterà una vetrina di ampia visibilità per Michelle (la tempistica, perciò, è quantomeno sospetta), arriva la lettera del fratello Andrea Hunziker, figlio di Rodolfo Hunziker. Il padre lo ha avuto dalla relazione precedente rispetto a quella con Ineke, madre della conduttrice.

«Non hai scritto il mio nome come se non esistessi – conclude Andrea -, ma io sono qui: ti perdono e voglio riabbracciarti». La lettera sortirà l’effetto desiderato o infastidirà ancor di più Michelle Hunziker? Quando la via della riconciliazione passa attraverso le pagine patinate dei giornali non è mai un buon segnale.

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