Emilio Fede sulle molestie sessuali: «Se tu non la vuoi dare non la dai»

13/11/2017 di Redazione

Emilio Fede è intervenuto, da par suo diciamo, sul caso delle molestie sessuali che da ormai diverse settimane sta occupando i principali media del mondo. Dopo l’enorme scandalo suscitato dalle rivelazioni sulle molestie compiute dal produttore cinematografico Harvey Weinstein anche l’Italia sta vivendo un caso simile, con le denunce di dieci attori contro il regista Fausto Brizzi. Emilio Fede ha spiegato a Radio Cusano Campus di non comprendere la polemica sulle molestie sessuali, sopratutto quello che lui definisce piagnisteo femminile. «Non capisco tutto questo piagnisteo, a me risulta che se tu non la vuoi dare non la dai. Gli stupri sono un’altra cosa. La signora Asia Argento ha fatto il botto, lei, il personaggio, è improvvisamente diventata la paladina di una restaurazione della dignità femminile. Ma la donna ha già la propria dignità. La donna è amata, la donna è vita. Questa storia qui è diventata una rottura».

LEGGI ANCHE > LE VITTIME SONO VITTIME. BASTA COL PROCESSO CONTRO CHI HA DENUNCIATO BRIZZI ALLE IENE

Emilio Fede reitera il concetto, evidenziando come in realtà siano più le donne a cercare l’uomo. «Capita più spesso che le donne cerchino di fare sesso con il regista per avere una parte piuttosto che sia il regista a chiedere del sesso alla donna per darle la parte». Un’accusa alle donne che riguarda anche la sua vita personale, visto che Emilio Fede confessa di non prendere più l’ascensore per paura di esser accusato di molestie sessuali. « Io ormai con una donna non prendo nemmeno l’ascensore, ho paura che poi vada dai carabinieri a dire che Fede l’ha palpeggiata e esce l’agenzia che vuole l’ex direttore del Tg4 indagato. Ma andate a fare in culo!». Emilio Fede, coinvolto nello scandalo Ruby, ha rimarcato come in tutta la sua vita di aver avuto solo atteggiamenti di rispetto verso le donne, in particolare per quanto riguarda la sfera professionale nella intervista con Radio Cusano Campus.

Foto copertina: ANSA/MATTEO BAZZI

Share this article