La falsità di Asia Argento sul delitto d’onore

Asia Argento sta passando un periodo molto difficile, e ci teniamo a premettere come la nostra testata sia solidale con lei. L’attrice è oggetto di una campagna piuttosto infame, con personalità di spicco che la definiscono una prostituta dopo aver denunciato molestie sessuali da parte del produttore cinematografico Harvey Weinstein. La sua sofferenza è più che comprensibile, ma Asia Argento non deve scrivere falsità contro l’Italia per difendersi. Non l’aiuta, purtroppo.

LA BUFALA DI ASIA ARGENTO SUL DELITTO D’ONORE

 

L’attrice ha infatti lanciato una vera e propria bufala su Twitter, scrivendo in inglese come «Did you know that until 1981, in Italy, killing your wife if she had cheated on you was legal? It was called “honor killing”/ Sapevate che fino al 1981 in Italia uccidere la propria moglie in caso di tradimento era legale? Si chiamava delitto d’onore». Il tweet di Asia Argento, che ha avuto migliaia di retweet e like, è completamente falso. L’articolo 587 del codice penale approvato nel 1929 prevedeva un’attenuante per il cosiddetto delitto d’onore, ovvero una sanzione scontata. La motivazione di questo beneficio di pena era la giustificazione all’ira di un coniuge che subiva un tradimento. «Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella». Il beneficio di pena garantito per il reo del delitto d’onore è stato dichiarato incostituzionale nel 1968, e poi abrogato nel 1981. Possiamo ragionevolmente definirlo uno scandalo, scomparso dal nostro ordinamento con troppo ritardo. Ma è falso scrivere che una donna potesse esser uccisa da un marito tradito.

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