Bufera sulla femminista Marina Terragni per la sua frase sullo «stupro come progetto omosessuale per sottomettere le donne»

08/09/2017 di Redazione

La sua frase sembra essere davvero piovuta dal cielo, non richiesta da nessuno. Eppure fa rumore. Marina Terragni è una nota femminista che, tuttavia, si è lasciata andare a una frase discriminante su Facebook, commentando i recenti eventi degli stupri di Rimini: «Stupro significa: partecipo con zelo e godimento al progetto omosessuale di sottomissione delle donne».

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MARINA TERRAGNI, LE POLEMICHE DOPO LA SUA FRASE SU FACEBOOK

La frase ha provocato sgomento nella comunità LGBT e in chi difende i diritti degli omosessuali. Addirittura, le associazioni Gay Lex e I Sentinelli di Milano presenteranno un esposto alla magistratura per queste parole, dichiarando di voler difendere – in questo modo – tutti coloro che si sono sentiti offesi dalle frasi di Marina Terragni sui social network.

MARINA TERRAGNI, IL TENTATIVO DI DARE SPIEGAZIONI

E che, in effetti, sembrano essere inspiegabili. Tuttavia, la Terragni ha provato a sciogliere l’equivoco spiegando che la parola «omosessuale», in questo contesto, non andrebbe a indicare i gay, ma sarebbe stata utilizzata nell’accezione della parola usato dalla studiosa Carole Pateman nel suo Il contratto sessuale: «si tratta appunto di un patto omosessuale, cioè tra uomini» – ha spiegato la Terragni. Ma neanche questa spiegazione – almeno da un punto di vista etimologico – sembra tenere poco.

Inoltre, in base a quello che scrivono nel loro comunicato le associazioni per i diritti LGBT che si stanno occupando della questione, Marina Terragni non sarebbe nuova a uscite contro i gay: «Non è la prima volta che la signora Terragni ‘scivola’ in commenti discriminatori e offensivi contro le persone LGBT – hanno scritto nei comunicati -. C’è sempre una scusa per offendere gay, lesbiche e trans: una volta è la GPA, un’altra i diritti delle persone trans, ora addirittura lo stupro».

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