Migranti, la politica dell’Europa dopo il vertice di Parigi è una vergogna

29/08/2017 di Redazione

La politica dell’Europa sui migranti concordata al vertice di Parigi tra Italia, Germania, Francia e Spagna assieme a Ciad, Niger e Libia rappresenta una vergogna per l’Europa. Si tratta della dura presa di posizione del telegiornale della TV pubblica tedesca, Das Erste, espressa dal conduttore Georg Restle. Una dura critica rivolta anche ad Angela Merkel e ai suoi partner di governo della Spd, ora rivali in campagna elettorale con Martin Schulz, per avallare una simile politica sui migranti che non rispetta i diritti umani e non aiuta affatto l’Africa. Ecco la traduzione completa dell’editoriale trasmesso dal TG più seguito in Germania, Tagesschau di Das Erste/ARD.

Confesso di vergognarmi. Mi vergogno per questa politica sull’immigrazione che è stata stipulata oggi a Parigi. Una politica che è stata determinata in modo essenziale dalla cancelliera tedesca, e che rappresenta un’autentica vergogna per la Germania come per l’Europa. È una vergogna che anche il Governo federale approvi che le milizie libiche spediscano i migranti in campi profughi, dove subiranno ulteriori abusi, torture e violenze sessuali. La proposta che questi hotspot siano messi sotto l’egida dell’Onu è uno scherzo di cattivo gusto, visto che la Libia è un Paese squassato da una guerra civile, incapace di esprimere un vero e proprio governo. È una vergogna che la Germania e la Francia vogliano consegnare armi a dittature africane come il Ciad, al cui esercito sono rimproverate grave violazioni dei diritti umani. È proprio una vergogna che l’Europa ora decida di tracciare il suo confine esterno in mezzo all’Africa. Una fortezza contro i migranti, controllata da regimi che hanno poco o nulla a che fare con i valori fondamentali europei. No, con questa politica la tragedia dei migranti non sarà contrastata. È solo spostata. Là, dove non ci sono più telecamere a guardare: nel deserto dell’Africa, dove nel frattempo muoiono più persone che nel Mediterraneo. A questo dramma ci sarebbeto alternative: prima di tutto una politica per l’Africa, davvero meritevole di questa definizione. Che si ponga l’obiettivo di aiutare in primo luogo gli uomini e non le aspettative di guadagno degli investitori privati. E che consenta alle imprese africane accesso al mercato europeo, invece che escluderle attraverso i trattati di libero scambio. In questo modo potrebbero essere davvero contrastate le ragioni della fuga dall’Africa. Al Governo tedesco, alla cancelliera però ciò non sembra interessare. Per loro conta solo abbassare il numero dei migranti. A qualsiasi costo. Anche la rinuncia ai nostri valori fondamentali: il rispetto del diritto internazionale, la tutela dei diritti umani, e l’umanità.

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