Che cosa è la festa del sacrificio

29/08/2017 di Redazione

Giovedì 31 agosto inizia la Festa del sacrificio, seguita da tutte le comunità islamiche nel mondo. Per le giornate dell’Eid al-Adha viene sacrificato un ovino, un caprino, un bovino o un camelide rievocando le gesta di Abramo, bloccato mentre cercava di sacrificare il figlio Ismaele.

La Festa del sacrificio dura dal 31 agosto fino al 4 settembre. E fa discutere, specialmente nel mondo occidentale, specialmente per la modalità con cui vengono uccisi tali animali: sgozzati.

LEGGI ANCHE > IN PROGETTO UN MAXI ALLEVAMENTO INTENSIVO TRA FINALE EMILIA E BOLDENO, ANIMALISTI IN RIVOLTA

FESTA DEL SACRIFICIO COME FUNZIONA E COME SI CHIAMA IN ARABO

Si chiama ʿīd al-aḍḥā (in arabo: عيد الأضحىا ‎, ossia “festa del sacrificio”), o ʿīd al-naḥr (arabo: عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ, “festa dello sgozzamento”) o ʿīd al-qurbān (arabo: عيد ﺍﻟﻘﺮﺑﺎﻥ, “festa dell’offerta“, chiamata in lingua turca Eid Qurbani), e si tratta della festa islamica celebrata ogni anno nel mese lunare di Dhū l Ḥijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio canonico, detto hajj.
Nei primi tre immediati giorni successivi all’inizio della Festa una norma islamica vieta qualsiasi tipo di ascesi e di digiuno, essendo considerati questi i “giorni della letizia”.

LEGGI ANCHE > L’ORRENDA BUFALA DEGLI SGOZZAMENTI IN PIAZZA A COMO

FESTA DEL SACRIFICIO ANIMALI UCCISI PER SGOZZAMENTO

Nel giorno della ʿīd al-aḍḥā, i musulmani sacrificano come Abramo un animale, che deve essere un esemplare integro e adulto. Si può scegliere tra un ovino, un caprino, un bovino o un camelide (sì, un cammello).  Solo negli ultimi due casi (cammello e bovino) è possibile sacrificare un animale con più persone, fino a sette per la precisione. L’animale viene ucciso mediante sgozzamento, recidendo la giugulare. Lo sgozzamento avviene il giorno 10 o nei tre giorni seguenti, nel periodo di tempo (waqt) fra la fine della preghiera del mattino e l’inizio della preghiera del pomeriggio. Non può uccidere una persona qualsiasi: l’uomo che lo deve fare deve avere una fedina penale pulita e deve pronunciare la formula: «Nel nome di Dio! Dio è il più grande».

FESTA DEL SACRIFICIO IN ITALIA: I PROBLEMI

In Italia questa ricorrenza sta sollevando di anno in anno sempre più perplessità. Con l’arrivo della Festa del Sacrificio si temono sgozzamenti fai-da-te nelle case. Anche perché nel nostro stato la macellazione rituale secondo la legge islamica e i dettami ebraici prevede alcune regole per rendere commestibile la carne a queste tipologie di fedeli. Niente sangue nella carne. L’animale deve esser sgozzato senza stordimento preventivo. L’esemplare deve esser bloccato con un mezzo di contenimento meccanico. Poi si effettua la recisione di trachea ed esofago, stando però attenti a non recidere la colonna vertebrale (la testa deve rimanere legata al corpo). Una pratica cruenta e consentita nel nostro paese solo se effettuata in oltre 200 macelli autorizzati. La macellazione casalinga, eseguita per festeggiare delle ricorrenze religiose è una pratica illegale e perseguibile per legge (Regolamento comunitario 1099/2009, Decreto Legislativo 131/2013 – articolo 6 del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 – articolo 544 bis del Codice penale).

FESTA DEL SACRIFICIO IN ITALIA: CHI DICE NO

A opporsi alla macellazione rituale è sia il Movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla che Aidaa, che chiede ai primi cittadini di opporsi alla pratica. Come spiega su Il Sole24 ore secondo Animal Equality il giro d’affari in Italia della cosiddetta macellazione rituale halal, per la religione musulmana, e kosher, ebraica, si aggirava nel 2015 a circa 5 miliardi di euro. Anche in Europa l’uccisione dell’animale (regolamento 1099/2009) prevede lo stordimento, ma ci sono deroghe di Stato in Stato. La macellazione rituale sarà ad esempio totalmente vietata in Belgio dal 2020 mentre da noi è molto più tollerata anche in casa (nonostante i divieti).

(In copertina foto ANSA. Credit Image: © Anton Velikzhanin via ZUMA Wire)

 

Share this article