Diversi italiani vogliono morire ibernati in Russia

28/07/2017 di Redazione

L’ibernazione del corpo dopo il decesso diventa una realtà anche in Italia. Coloro che vogliono usufruire del servizio relativamente costoso potranno rivolgersi ad una società russa leader nel settore, che da tempo si avvale di Filippo Polistena per rispondere alle esigenze degli italiani. Il titolare delle pompe funebri Mirandola, infatti, ha stretto un accordo con l’unica società in Europa che offre l’ibernazione, ovverosia la KrioRus.

IBERNAZIONE IN ITALIA: LA SOCIETA’ KRIOSRUS APRE I BATTENTI

«Se esistono il caldo e il freddo, perché oltre alla cremazione non ci può essere l’ibernazione?» si chiede il Filippo Polistena. Lui, che sul portale ufficiale dell’attività mostra in primo piano il logo della foglia che caratterizza la società russa, sottolinea che la sua è un’assoluta alternativa al classico metodo di conservazione che va a sostituire la cremazione e la sepoltura. Alla Gazzetta di Modena ha raccontato alcuni passaggi che lo hanno portato dall’affermata attività ereditata da quattro generazioni fino all’attuale innovazione nel suo campo. «Ho cercato a lungo – ha detto ai giornalisti della nota testata modenese – un metodo di conservazione “pulita” del corpo, senza decomposizione. Io non sono interessato al fatto scientifico, io voglio offrire la massima forma di rispetto possibile a chi sceglie, dopo la morte, di essere ibernato. Niente cimitero, niente cremazione: il defunto riposa in una clinica».

IBERNAZIONE IN ITALIA: L’ESPERIENZA DI FILIPPO POLISTENA A MIRANDOLA

Senza tralasciare la passione per gli addobbi floreali durante i matrimoni, le onorane funebri Mirandola hanno deciso di offrire ai clienti l’opportunità di essere ibernati. In virtù del fatto che il processo richiede diversi passaggi, il titolare Polistena precisa che il compito che sia assumono prevede anche l’assistenza alle pratiche. «Tenendo presente che ci deve essere l’autorizzazione della persona in questione, la soluzione ideale – spiega al giornalista di Giovanni Balugani – è raggiungere la Russia prima del decesso. Si può fare con un normalissimo aereo di linea o, nel caso il paziente sia già molto malato, con un trasporto sanitario specializzato. E poi morire in Russia ed affidarsi direttamente agli scienziati della Kriorus. Altrimenti, se il decesso avviene in Italia, la burocrazia è più complessa. Servono 4 giorni per le autorizzazioni e il costo varia dai 5 ai 7mila euro (ibernazione esclusa)». Solo nel 2017, sono stati in sedici a contattarlo.

 

(foto copertina Ansa – Maren Hennemuth/dpa)

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