Sul lago di Bracciano l’allarme M5S già a marzo. Poi il silenzio di Virginia Raggi e governo

24/07/2017 di Donato De Sena

La captazione di acqua da parte di Acea nel lago di Bracciano e l’abbassamento del livello del bacino idrico dovuto alla siccità sono stati negli ultimi mesi oggetto di atti parlamentari. L’ultimo e più forte allarme e richiesta di intervento è contenuto in un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Ambiente presentata alla Camera da 7 deputati del Movimento 5 Stelle, datata 11 maggio, in cui si parla di «evidenti» conseguenze per l’ecosistema e la collettività, e si fa riferimento alla scomparsa di molta vegetazione e di aree di riproduzione dei pesci foraggio.

LAGO DI BRACCIANO, L’ALLARME M5S: «RIDURRE I PRELIEVI DI ACEA»

Federica Daga, Mirko Busto, Massimo Felice De Rosa, Salvatore Micillo, Patrizia Terzoni, Alberto Zolezzi e Stefano Vignaroli chiedevano al governo «se non si ritenga urgente rivedere i termini della concessione del 1990» e assumere «iniziative affinché si possa sospendere o ridurre notevolmente il livello di cooptazione dal bacino idrico del lago», attivando «misure per ampliare la capacità di depurazione delle acque reflue, in modo che siano reimmesse nel lago e non disperse nel fiume Arrone senza essere depurate».

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LAGO DI BRACCIANO, LA RISPOSTA DEL GOVERNO: «È DIFFICILE SOSTITUIRLI»

La risposta del governo, affidata alla sottosegretaria all’Ambiente Silvia Velo era una descrizione abbastanza dettagliata dello stato della concessione e una conferma di quanto sia, in assenza di piogge, «difficile andare a sostituire i prelievi dal Lago di Bracciano». «La concessione in questione – spiegava Velo in Commissione appena due mesi fa – è stata rilasciata nel 1986 dal Ministro dei Lavori pubblici per una durata di 70 anni», poi è «transitata in Regione» con il decentramento degli anni 2000 e da allora mai modificata. Il concessionario – proseguiva la sottosegretaria – «ha l’obbligo di assicurare il mantenimento delle escursioni nel lago nell’ambito di quelle naturale nonché di attenersi a tutte le indicazioni» stabilite dalla concessione «per impedire infiltrazioni di acque, franamenti di sponde nonché intralci o pericoli per gli altri usi delle acque». Velo parlava poi di una riduzione dei prelievi da parte di Acea (per l’approvvigionamento idropotabile di Roma e altri 76 comuni) che era stata già annunciata e messa in atto. Ma – rilevava – «il perdurare della mancanza di precipitazioni atmosferiche sta comportando su tutto l’insieme dei bacini idrici sotterranei un’accentuata diminuzione della quantità di risorsa pregiata e ciò rende ancora più difficile andare a sostituire i prelievi dal lago di Bracciano».

Dunque, il problema siccità è finito agli atti parlamentari già da tempo con l’indicazione dei rischi per il lago di Bracciano. Gli stessi deputati M5S avevano già presentato un’interrogazione parlamentare a fine marzo sullo stessa questione, rimasta però senza risposta. Se dai monitoraggi della Regione – faceva sapere il governo a metà maggio – «dovessero emergere profili di rischio, la regione, quale autorità idraulica, potrà, se necessario, e se perdurerà tale stagione siccitosa, intervenire nei limiti consentiti per ottenere un’ulteriore limitazione dei prelievi idropotabili a servizio delle comunità». Una stagione siccitosa che è perdurata per troppe settimane, oltre ogni previsione, rendendo inutile tutti gli sforzi finora profusi in qualsiasi tavolo tecnico.

LAGO DI BRACCIANO, M5S: «L’EMERGENZA ERA NOTA DA TEMPO»

«L’emergenza era qualcosa di conosciuto già da tempo. È una questione che conosciamo e conosce anche il ministro Galletti, da almeno un anno e mezzo. I dati ci sono. La cosa particolare dell’interrogazione è che stavo cercando di presentarla da due mesi e il ministro dell’Ambiente e delle Infrastrutture se la ‘rimpallavano’ da due mesi», spiega oggi a Giornalettismo la prima firmataria delle interrogazioni, Federica Daga. «Il lago di Bracciano – ha detto ancora la deputata M5S – (al di là della concessione per i prelievi di acqua, nda) è di competenza del Ministero dell’Ambiente, è un sito Natura 2000, ma le risposte come al solito sono state molto vaghe. Il Ministero ci deve mettere sempre le mani per quanto riguarda la tutela ambientale». Ma come era possibile prevedere già tempo prima, e addirittura un anno e mezzo prima, l’arrivo dell’emergenza? Per Daga il lago di Bracciano rappresenta solo uno dei tanti casi di inefficienza nella gestione delle risorse idriche che sono conseguenza di un a mancanza di programmazione. «Sono una decina di anni – continua – che mi dedico al tema dell’acqua pubblica. I cambiamenti climatici non sono qualcosa di sconosciuto, e non è sconosciuta la questione dell’utilizzo e la tutela della risorsa. Se si mettono insieme le due cose si arriva alla crisi idrica. Non ci vuole uno scienziato, a livello di gestione del servizio idrico manca la programmazione sia statale che dei gestori. Da 15 anni, ad esempio, le fognature e le depurazioni sono carenti da Nord a Sud. Con i comitati per l’acqua pubblica su questo c’è stato uno cambio di informazioni molto capillare». E ancora: «Abbiamo visto un’assenza del Ministero su tante questioni. Per l’importanza che ha potrebbe avere un potere enorme ma non lo usa».

Ma nel mirino in queste ore è finita anche  Virignia Raggi, accusata da Sabrina Anselmo, sindaca M5S di Anguillara Sabazia (comune che insieme a Bracciano e Trevignano sorge sulle sponde del lago di Bracciano), di non essere mai andata alle riunioni per discutere delle captazioni di acqua di Acea e del Comune di Roma dal lago. «Non so se la cosa sia stata presa sottogamba, o se sia stata delegata Acea a gestire la situazione – ha dichiarato la prima cittadina Anselmo -. Fatto sta che è stata gestita malissimo. Se da novembre si fossero presi i provvedimenti giusti, magari si sarebbero salvati quei 40 centimetri che a noi avrebbero fatto la differenza. Questo non prendere mai in considerazione la realtà dei fatti mi amareggia». «So della competenza della Città Metropolitana ma non so come siano andate le cose», si è invece limitata a dire Daga sulle responsabilità della Raggi.

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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