Vaccini, ora cambia il decreto: pronte tre modifiche

22/06/2017 di Redazione

La maggioranza è pronta a cambiare il decreto sui vaccini obbligatori. Il testo, che non verrà smontato, sarà infatti ammorbidito su tre aspetti: multe, patria potestà e verifiche. I ritocchi otterranno il via libera in Commissione Salute al Senato, dove a breve verranno presentati e poi votati gli emendamenti al provvedimento. Ne parla oggi Roberto Giovannini sulla Stampa.

DECRETO VACCINI, COME CAMBIA IL TESTO: TRE MODIFICHE

Le novità sui vaccini  sono state concordate dal ministro Beatrice Lorenzin e dal Partito Democratico e rispondono a richieste espresse da opposizioni e associazioni ostili al decreto. Nel dettaglio, verrà ridotta la multa per gli inadempienti, verrà eliminata la sanzione della perdita della patria potestà e verrà introdotto un meccanismo di verifica periodica per indicare quali sono le vaccinazioni da effettuare obbligatoriamente e quali invece possono essere evitate:

Come detto, sarà cancellata dal decreto la norma che consente ai Tribunali dei minori il ritiro della patria potestà per i genitori che si rifiutino di vaccinare i propri figli. Sicuramente verrà ridotta in modo drastico la sanzione per i genitori inadempienti dei minori di 16 anni, attualmente variabile dai 500 ai 7.500 euro. In tutti e due i casi ci sarebbe ampio consenso sulla correzione tra governo e forze politiche.

Risulta più complicata la terza modifica, quella relativa al numero di vaccini obbligatori. Si tratta di una novità che interverrà in prospettiva, sulla base di indicazioni stabilite dagli scienziati. Spiega ancora la Stampa:

La soluzione tecnica ancora non è stata definita, ma l’idea è quella di partire con le attuali 12 vaccinazioni obbligate. Poi, periodicamente, ogni due o tre anni, sulla base delle risultanze e dei dati epidemiologici, il ministero potrà stabilire se per una o più patologie si sia raggiunta la copertura vaccinale desiderata, e che dunque si possa definire quella vaccinazione non più obbligatoria.

Quest’ultima è una soluzione che non piace ai pediatri. La Società Italiana di Pediatria è estremamente contraria al numero di vaccinazioni e ritiene i 12 vaccini previsti oggi essenziali per tutelare la salute di bambini e tutti i cittadini.

(Foto: ANSA / CIRO FUSCO)

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