Stamina inchiesta bis: perché Davide Vannoni è stato fermato dai carabinieri

26/04/2017 di Redazione

Davide Vannoni è stato fermato dai carabinieri nell’ambito di una nuova inchiesta sul metodo Stamina. Vannoni risulta indagato a Torino per associazione per delinquere.  A disporre la misura il procuratore aggiunto di Torino Vincenzo Pacileo, che ha avviato una nuova indagine. Che ha combinato Vannoni? L’uomo è stato fermato dai carabinieri del Nas mentre era in procinto di andare via dall’Italia, come risultato da alcune intercettazioni telefoniche. Risulta accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, di truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi e trattamento di gravi malattie neurodegenerative con il metodo Stamina svolto in Georgia su numerosi pazienti reclutati in Italia, che pagano fino a 27mila euro.

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Vannoni è stato arrestato nella sua abitazione a Torino. Stamina, secondo Vannoni, si basa sull’infusione di cellule staminali e dovrebbe servire a curare malattie neurodegenerative. L’uomo non è medico ma laureato in scienze della comunicazione e si è sempre rifiutato di svelarne i contenute alla comunità scientifica. Il 18 marzo 2015 Vannoni aveva patteggiato davanti al pm di Torino Raffaele Guariniello una pena a un anno e dieci mesi (pena sospesa) con l’impegno a non praticare più in Italia la terapia. Il metodo Stamina fu bollato dal ministero nel 2013 come una cura priva di ogni base scientifica. Eppure, nonostante tutto ciò, Vannoni, attraverso un ricorso al Tar riusciva a praticare le infusioni sui suoi pazienti all’ospedale di Brescia. Ora in Georgia praticava il metodo su pazienti italiani.

DAVIDE VANNONI E IL METODO STAMINA IN GEORGIA

Non solo. Il padre del metodo Stamina stava cercando nuove località Ucraina, Bielorussia e Santo Domingo, dove curare i pazienti. L’uomo, secondo quanto appurato dagli inquirenti, fino al novembre 2016 avrebbe trattato in Georgia una cinquantina di pazienti italiani, che pagavano fino a 27mila euro per usufruire delle cure. I militari hanno perquisito le abitazioni della biologa Erica Molino (che come Vannoni aveva patteggiato nel processo torinese) e di Rosalinda La Barbera, presidente dell’associazione Prostamina Life, che si occupava del reclutamento dei malati affetti da malattie neurodegenerative, anche appoggiandosi a un tour operator georgiano. Nella nuova inchiesta coordinata dal pm Vincenzo Pacileo ci sarebbero almeno sette indagati.

(foto copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

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