L’ira di Mario Adinolfi contro Fedez e JAx per il dito medio a Le Iene

16/03/2017 di Redazione

«Le Iene, questa trasmissione che è in fase di contrizione perché ha fatto un servizio contro la lobby LGBT, ha ritenuto di scrivere questo copioncino triste interpretato da J AX e Fedez, guidati da Nadia Toffa. Una cosa imbarazzante, in cui i due recitano un copione scritto, con l’assistente di studio in piedi che chiama l’applauso del pubblico a ogni cosa che dicono. Per dare un po’ di sapore a questa pietanza insipida, hanno fatto un dito medio rivolto alla gente del family day, una cosa bieca fatta da questi due personaggi, cantanti come dice Guccini, di giorni sciagurati, che avranno soldi e gloria ma non hanno scorza». Mario Adinolfi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso di ECG, il format condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Ce l’hanno con Fedez e JAx per il dito medio in diretta tv contro chi si oppone, da sempre, alle famiglie arcobaleno: ovvero il popolo del Family day.

«Fedez fa tutta la stagione a X Factor – ha aggiunto Adinolfi – le Iene gli fanno il servizio marchetta, poi ti credo che hanno successo. Cito Guccini quando dice ‘il pubblico ammaestrato che non gli fa paura’. Sono due cantanti di giorni sciagurati, se avessero avuto scorza mi avrebbero fatto fare il contraddittorio, così li asfaltavo. Li asfaltavo. Queste sono persone che non vogliono il contraddittorio, hanno paura del conflitto delle idee. Fedez mi fa un free-style? Ma che mi fa…Mo te lo dico io che mi fa Fedez…Quella scena di Fedez e J Ax è di una violenza intollerabile nei confronti di milioni di mamme e papà che si alzano e vanno a lavorare, non a fare i cazzoni in televisione».

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Adinolfi si sente perseguitato: «Se noi avessimo fatto una trasmissione e avessimo fatto un dito medio mandando platealmente affanculo Luxuria, cosa sarebbe successo il giorno dopo? Siamo fatti oggetto, nel silenzio generale, di una violenza incredibile. Ieri un sito LGBT ha scritto un articolo chiedendo un intervento dei servizi sociali su mia figlia, vi rendete conto? Su mia figlia! Questo è il livello di violenza cui siamo esposti quotidianamente».

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