La memoria difensiva di Beppe Grillo: «Non ho nessun potere su blog e account Twitter»

15/03/2017 di Redazione

Beppe Grillo è uno dei personaggi (politici e non) più seguiti della rete. Il suo blog (uno dei più visitati al mondo) porta il suo nome ed è stato la base per la nascita e la crescita del Movimento 5 Stelle (secondo diversi sondaggi elettorali oggi primo partito italiano). Può vantare quasi 2 milioni di fan su Facebook e 2,3 milioni di follower su Twitter. Eppure il comico genovese dice non essere responsabile né del sito e né degli account dei social network. È quanto emerge da una memoria difensiva pubblicata ieri su Facebook dal deputato e tesoriere del Partito Democratico Francesco Bonifazi con cui il leader M5S ha risposto ad una denuncia dei Dem.

 

 

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BEPPE GRILLO: «NON SONO RESPONSABILE DI BLOG E ACCOUNT TWITTER»

La causa civile che vede opposto Grillo al Pd (una citazione per danni che preannuncia una richiesta di risarcimento) riguarda un duro attacco sferrato a marzo 2016 ad iscritti ed elettori Dem nei giorni in cui sui media imperversava l’inchiesta sull’impianto di Tempa Rossa, vicenda per la quale si dimise il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. «Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro», scrisse il leader del Movimento. Che oggi nega ogni reponsabilità. Grillo – hanno scritto i suoi avvocati – «non è responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato».

Si tratta indubbiamente di una posizione sorprendente per chi non rilascia quasi mai interviste ai giornali o si fa ospitare in tv e sfrutta il web per esprimere ogni sua opinione politica, e che sembra quasi uno scaricabarile nei confronti della Casaleggio Associati. «La tua difesa è ridicola, se vuoi parlare a milioni di persone – ha scritto Bonifazi nel messaggio che accompagna la memoria difensiva di Grillo su Facebook – abbine rispetto e assumiti la responsabilità delle cose che dici e scrivi di fronte a loro e di fronte alla legge. Noi andremo fino in fondo».

La memoria difensiva di Grillo pubblicata da Bonifazi è stata rilanciata anche dagli account dell’ex premier Matteo Renzi. «Il comico genovese quando c’è da decidere è capo di tutto e pure sindaco di Roma, quando c’è da assumersi le responsabilità di ciò che scrive è qualcun altro», è il messaggio lanciato da Matteo Renzi News.

Una replica al posto di Bonifazi è arrivata proprio dal blog. «Il Blog beppegrillo.it – è un messaggio pubblicato sul sito del leader M5S – è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi per il Blog». «Il pezzo oggetto della querela del Pd – ha fatto sapere Grillo – era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. I post di cui io sono direttamente responsabile sono quelli, come questo, che riportano la mia firma in calce». Dunque, per il comico genovese, «nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire. Nessuna diffamazione. Nessun insulto. Semplice informazione libera in rete».

(Foto: ANSA / ANGELO CARCONI)

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