La storia di Vitulano, dove il sindaco Pd chiude una strada per impedire l’arrivo di 34 migranti

13/02/2017 di Redazione

Chiudere una strada con un muretto di terriccio per impedire l’arrivo di un gruppo di migranti. È la singolare e discussa decisione assunta da un sindaco della provincia di Benevento, Raffaele Scarinzi, avvocato, primo cittadino del comune di Vitulano dal maggio 2013, che da tempo contesta i criteri di assegnazione dei rifugiati alle diverse comunità.

 

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VITULANO, SINDACO CONTRO ARRIVO DI NUOVI MIGRANTI

Il sindaco, 52 anni, area Pd, ha ordinato ieri la chiusura della via che conduce ad un agriturismo che era stato autorizzato come centro di accoglienza. L’ordinanza ha dato avvio ad una giornata di tensioni. Prima dell’accordo che impedito l’arrivo di nuovi migranti. Racconta oggi Enrico Marra sul quotidiano Il Mattino:

Tutto comincia nella giornata di sabato dopo lo sgombero, su disposizione della magistratura per una serie di irregolarità, di un centro di accoglienza alla periferia della città di Benevento, Vitulano si è visto assegnare altri trentaquattro migranti. Immediata è scattata la protesta per la decisione della Prefettura: «Vitulano – sostiene il primo cittadino ospita già uno Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) con trenta ospiti, non può dare pertanto accoglienza anche ad altri rifugiati». Da qui l’ordinanza del sindaco in cui, basandosi su una segnalazione dell’ufficio tecnico comunale e della polizia municipale, fa riferimento a dissesti esistenti sulla strada, nel tratto compreso tra le contrade Astello e Arnara. Dissesti e cedimenti di alcune parti della via a seguito dell’alluvione dello scorso anno. Tutto ciò lo ha portato a sancire con questa ordinanza «la chiusura della strada via Castello – Arnara, perché non percorribile in sicurezza tenuto conto che l’uso improprio dell’agriturismo ha portato a manifestazioni di protesta degli abitanti di Vitulano e dei migranti che hanno determinato un continuo andirivieni di mezzi».

Il sindaco ha anche spiegato che la struttura dove erano destinati i rifugiati è stata aperta dopo aver vinto l’appalto della Prefettura senza che al Comune venisse comunicato nulla. «Quando sono arrivati i primi rifugiati, il comune di Vitulano – ha raccontato ancora Raffaele Scarinzi – ha posto in essere tutte le iniziative possibili per evitare un eccesso di presenze. Siamo stati citati da varie istituzioni come il comune che meglio aveva preteso dallo Stato il rispetto dei patti. Nella giornata di sabato c’è stato un braccio di ferro con la Prefettura, che mi ha portato a chiudere la strada peraltro pericolosa, con pochi centimetri di terriccio, segnali e transenne. Avuto l’impegno del prefetto di evitare nuovi arrivi, la via è stata riaperta».

Il primo cittadino ha poi parlato della vicenda, stamattina, a Radio Cusano Campus: «Fa effetto perché sono del Pd? Mica i sindaci del Pd sono incapaci di ragionare e di cercare il rispetto delle regole, questo è alla base della convivenza, bisogna rispettare patti e regole. Quella è sempre stata la nostra intenzione. C’è stato un difetto di comunicazione che si è aggiunto alla violazione di un accordo tra l’Anci e il Ministero dell’Interno, e una violazione anche delle regole di agibilità e sull’urbanistica che hanno le strutture per poter essere utilizzate. A questo si è aggiunta la protesta dei migranti, che non volevano stare qui, manifestando con blocchi stradali e tafferugli con le forze dell’ordine, i cittadini che si sono opposti a questi nuovi arrivi, siamo stati costretti a prendere questo provvedimento. Abbiamo lanciato un segnale alla Prefettura, volevamo fargli capire che stavano portando i migranti in una struttura che non ha i requisiti per poter fare quel tipo di accoglienza».

I cittadini non hanno preso bene le polemiche: «Quando è montata la polemica sul razzismo o meno di Vitulano – ha detto ancora il sindaco – qualcuno si è sentito chiamato in causa, colpito, io stesso lo sono stato, tutto si può dire su VItulano tranne che sia un paese razzista o non accogliente. Dal 2013 ospitiamo trenta migranti, si sono inseriti nella società, giocano a calcio, uno è diventato un campione di boxe, uno fa l’attore, andare a sovrapporre a questa iniziativa che funzionava altre assegnazioni a caso non andava bene». Infine, un commento ai complimenti ricevuto dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini: «La sua è una provocazione, io non mi sento di essere sulle sue posizioni, accolgo comunque il suo sostegno come accoglierei quello di chiunque. Lo invito a venire per vedere il nostro bel paese».

VITULANO, NOTA DEL SEGRETARIO PD

In una nota il segretario provinciale del Pd di Benevento, Carmine Valentino, ha fatto sapere: «Quanto accaduto al Comune di Vitulano sollecita tutti noi a una riflessione prudente su un tema delicato, sul quale non poche volte siamo già intervenuti, come quello dell’immigrazione che investe la sfera della solidarietà, dell’umanità, della sicurezza, della dignità, dell’integrazione. La gestione dei flussi migratori non ha bandiere e schieramenti politici». «D’altronde, tutti i Sindaci del Sannio – ha continuato Valentino – nonostante le numerose difficoltà riscontrate si sono spesi per ricercare con il Governo, e dunque con il suo rappresentante territoriale nella persona del Prefetto, le soluzioni migliori al fine di tutelare l’umano valore dell’accoglienza con quello della sicurezza dei territori».

(Foto: veduta di Vitulano)

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